Stefano Cavagna: «In bici dal Perù a Cartagena ho aperto gli occhi sull’umanità»

Linda Garneri
Nel cuore selvaggio del Sud America, il lumezzanese Stefano Cavagna ha intrapreso la seconda parte della sua avventura in bicicletta
Cavagna durante il suo viaggio - © www.giornaledibrescia.it
Cavagna durante il suo viaggio - © www.giornaledibrescia.it
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Nel cuore selvaggio del Sud America, il lumezzanese Stefano Cavagna ha intrapreso la seconda parte di un’avventura in bicicletta che si apre nella pittoresca città di Arequipa, in Perù, e si snoda attraverso il vibrante tessuto del Sud America fino a raggiungere Cartagena, la perla della Colombia.

L’itinerario, sommando la prima e la seconda parte del viaggio, l’ha visto pedalare per 224 giorni, per 11.011 km, un viaggio non solo attraverso il continente ma nell’essenza stessa dell’umanità e della natura.

La partenza

Partendo ad ottobre 2023 da Arequipa, nota come "la città bianca" per le sue incantevoli costruzioni in sillar, Stefano si immerge nelle sfumature culturali e naturali del Perù, prima di lanciarsi verso nord. Attraversa l’Ecuador, lungo strade che serpeggiano tra le Ande, fino a immergersi nei colori e nei ritmi della Colombia.

«In Colombia, il verde della natura si intreccia con l’umanità delle sue genti - racconta -. Il viaggio ha sfidato le mie aspettative e ha trasformato i miei pregiudizi in ammirazione».

«Ho imparato - spiega - che il pericolo più grande è dimenticarsi di essere aperti, di abbattere i muri del pregiudizio. L’accoglienza calorosa degli abitanti mi ha fatto sentire parte di una grande famiglia, un sentimento che porterò sempre con me».

Il viaggio è stato anche occasione per riflettere sulla realtà sociale del continente. «Il divario di classe e la povertà sono realtà che non possiamo ignorare - afferma -. Ma ho anche visto comunità che, nonostante le difficoltà, si uniscono per supportarsi a vicenda. Questa è la vera forza dell’America Latina».

L'arrivo

Arrivando a Cartagena, Stefano ha concluso il suo viaggio: «Da Ushuaia a Cartagena, ho percorso oltre 11.000 km, ma il viaggio più significativo è stato quello interiore. Ho imparato che c’è sempre spazio per la comprensione e l’accettazione, di sé e degli altri».

Alla fine di un viaggio tanto importante per lui, Stefano Cavagna condivide quello che ha potuto realizzare: viaggiare è molto più che spostarsi da un luogo all’altro: è un percorso di crescita, scoperta e condivisione che ci arricchisce profondamente. 

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