Outdoor

Montagna e studenti, esperienze sul campo tra incontri ed escursioni

Ruggero Bontempi
Per ragazze e ragazzi del Calini di Brescia e del Fermi di Salò hanno intrapreso dei percorsi formativi in collaborazione con il Club alpino italiano
Studenti del liceo Fermi sul ghiacciaio dell'Adamello - © www.giornaledibrescia.it
Studenti del liceo Fermi sul ghiacciaio dell'Adamello - © www.giornaledibrescia.it
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La montagna come scuola di vita è il modo più semplice per descrivere l’esito dei percorsi didattici intrapresi da due licei bresciani in collaborazione con il Club alpino italiano. Al Fermi di Salò è stato il preside Marco Tarolli a promuovere l’iniziativa: «La montagna è un contesto che favorisce l’incontro con la bellezza e l’educazione ad una fatica buona, e sulla base di questa convinzione, e di fruttuose esperienze simili organizzate al liceo Calini di Brescia, ho invitato la sezione di Salò del Cai a collaborare con noi».

La professoressa Elena Tosi è membro attivo del sodalizio e insegna anche al Fermi, e ha garantito il coordinamento tra le due strutture per l’organizzazione del progetto «Piano scuola estate»: «Il Cai ha organizzato un percorso formativo dedicato al tema dei ghiacciai, nel quale abbiamo coinvolto come relatori anche il dottor Luca Trovesi dell’ufficio di Gargnano dell’Ersaf e il presidente del Servizio glaciologico lombardo Giovanni Prandi.

Dopo alcune lezioni introduttive ci siamo trasferiti due giorni in Val Genova con 17 ragazzi, accompagnati dal gruppo Juniores del Cai Salò. La fatica è stata ampiamente ripagata dalla visita al Centro Glaciologico «Julius Payer» e alla fronte del ghiacciaio dell’Adamello. Al rientro al rifugio Mandron, in assenza di segnale telefonico, tutti hanno saputo apprezzare il piacere di una serata inconsueta trascorsa giocando a Risiko e a carte».

Al liceo Calini e all’interno del Cai Brescia a coordinatore numerosi progetti su giovani e montagna è il professor Mauro Bozzoni, che ha organizzato esperienze di cammino sul Sentiero Italia, nel Parco delle Apuane e nel gruppo dell’Adamello.

Lo scorso anno è nato anche nella sezione cittadina il gruppo Cai Juniores, che ha preso forma attorno ad un gruppo si diciottenni del Calini che si sono conosciuti attraverso i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. La prima attività svolta è stata quella del progetto «Lascia il segno senza lasciare traccia» ideato da Alessia Abrami, volto alla cura e pulizia di bivacchi alpini. Successivamente le iniziative hanno riguardato la cinematografia di montagna e l’organizzazione di uscite guidate.

Molto recente è la collaborazione con l’associazione Erasmus student network che ha proposto un’escursione con pernottamento al rifugio Prudenzini alla quale hanno preso parte 21 giovani provenienti da tutto il mondo. La montagna si rilancia come luogo di incontro, di formazione e di scambi culturali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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