Outdoor

La mela, tra storia, miti e botanica: il frutto che unisce mondi lontani

Ruggero Bontempi
Dalle leggende alle scoperte scientifiche, fino alla coltivazione sulle montagne bresciane: la mela è un simbolo culturale oltre che un alimento diffuso in tutto il mondo. Un viaggio tra botanica, curiosità e tradizioni
Famose le mele di Val di Non, ma anche quelle di Valtellina, Valcamonica e Valtrompia
Famose le mele di Val di Non, ma anche quelle di Valtellina, Valcamonica e Valtrompia
AA

Qual è l’elemento che unisce Biancaneve e Isaac Newton, Guglielmo Tell, il troiano Paride, il terzo capitolo del libro della Genesi, Renè Magritte e la città di New York? La risposta al quesito è rappresentata da una semplicissima mela, il frutto dell’albero più coltivato al mondo.

La pianta del melo domestico (Malus domestica) è un albero caducifoglio che appartiene alla famiglia delle Rosacee, la stessa del pero. Il suo frutto è in realtà un falso frutto, dato che il frutto vero e proprio non è costituito dalla sua parte carnosa, ma dal torsolo che racchiude al suo interno i semi.

Il melo e le sue caratteristiche

Il melo ha il fusto eretto, la scorza di colore grigio-brunastro e portamento arboreo, le foglie picciolate di colore verde scuro nella pagina superiore e una chioma diversamente globosa in funzione del tipo di allevamento. Può raggiungere altezze di circa 8-10 metri e crescere su quasi tutti i terreni fino a quote di circa 1000 metri sul livello del mare, temendo più le gelate primaverili che il freddo.

Questo albero da frutto presente in tutti i continenti è diffuso in Italia soprattutto nelle zone con clima temperato e freddo-temperato, che comprendono le regioni della Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Campania.

Le varietà più diffuse (anche nel Bresciano)

La mela racchiude diversi significati
La mela racchiude diversi significati

Tra le varietà coltivate per il frutto alcune di quelle classiche sono la Renetta, Breaburn, Golden Delicious, Morgenduft, Annurca, Granny Smith, Royal Gala, Fuji e Red Delicious, ma sono presenti anche varietà locali che sul territorio bresciano vedono protagoniste, ad esempio, la Valcamonica e la Valtrompia.

Esistono inoltre molte specie e varietà di meli ornamentali utilizzati per l’effetto decorativo garantito dalle loro fioriture, e dai piccoli frutti colorati che persistono fino alla fine dell’autunno.

Si fa risalire l’origine geografica del melo dalle regioni centrali dell’Asia e in particolare dalle foreste montuose del Kazakistan, dov’è attestata la sua coltivazione già in epoca neolitica, attorno al 4000 avanti Cristo.

Grazie alle attività del commercio la mela si è diffusa progressivamente in tutta Europa, fino a diventare un alimento fondamentale nelle diete locali per la sua versatilità, e sarà presente anche sulle tavole nel corso del periodo natalizio.

Oltre agli aspetti alimentari la mela racchiude diversi significati in tutta la cultura occidentale, nella tradizione biblica, nelle fiabe e nei più comuni modi di dire. A proposito: una mela al giorno leva il medico di torno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.