La mela, tra storia, miti e botanica: il frutto che unisce mondi lontani

Qual è l’elemento che unisce Biancaneve e Isaac Newton, Guglielmo Tell, il troiano Paride, il terzo capitolo del libro della Genesi, Renè Magritte e la città di New York? La risposta al quesito è rappresentata da una semplicissima mela, il frutto dell’albero più coltivato al mondo.
La pianta del melo domestico (Malus domestica) è un albero caducifoglio che appartiene alla famiglia delle Rosacee, la stessa del pero. Il suo frutto è in realtà un falso frutto, dato che il frutto vero e proprio non è costituito dalla sua parte carnosa, ma dal torsolo che racchiude al suo interno i semi.
Il melo e le sue caratteristiche
Il melo ha il fusto eretto, la scorza di colore grigio-brunastro e portamento arboreo, le foglie picciolate di colore verde scuro nella pagina superiore e una chioma diversamente globosa in funzione del tipo di allevamento. Può raggiungere altezze di circa 8-10 metri e crescere su quasi tutti i terreni fino a quote di circa 1000 metri sul livello del mare, temendo più le gelate primaverili che il freddo.
Questo albero da frutto presente in tutti i continenti è diffuso in Italia soprattutto nelle zone con clima temperato e freddo-temperato, che comprendono le regioni della Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Campania.
Le varietà più diffuse (anche nel Bresciano)

Tra le varietà coltivate per il frutto alcune di quelle classiche sono la Renetta, Breaburn, Golden Delicious, Morgenduft, Annurca, Granny Smith, Royal Gala, Fuji e Red Delicious, ma sono presenti anche varietà locali che sul territorio bresciano vedono protagoniste, ad esempio, la Valcamonica e la Valtrompia.
Esistono inoltre molte specie e varietà di meli ornamentali utilizzati per l’effetto decorativo garantito dalle loro fioriture, e dai piccoli frutti colorati che persistono fino alla fine dell’autunno.
Si fa risalire l’origine geografica del melo dalle regioni centrali dell’Asia e in particolare dalle foreste montuose del Kazakistan, dov’è attestata la sua coltivazione già in epoca neolitica, attorno al 4000 avanti Cristo.
Grazie alle attività del commercio la mela si è diffusa progressivamente in tutta Europa, fino a diventare un alimento fondamentale nelle diete locali per la sua versatilità, e sarà presente anche sulle tavole nel corso del periodo natalizio.
Oltre agli aspetti alimentari la mela racchiude diversi significati in tutta la cultura occidentale, nella tradizione biblica, nelle fiabe e nei più comuni modi di dire. A proposito: una mela al giorno leva il medico di torno.
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