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Che cos'è un sentiero? Manutenzione, segnaletica e regole

La traccia naturale presente da secoli oggi è parte di una rete che dalla montagna alla pianura vanta un valore culturale unico
Segnavia del Cai sulla roccia indicano il tracciato del sentiero numero 1 dell'Adamello - Foto di Nicola Furini (2016) tratta da zoom.giornaledibrescia.it
Segnavia del Cai sulla roccia indicano il tracciato del sentiero numero 1 dell'Adamello - Foto di Nicola Furini (2016) tratta da zoom.giornaledibrescia.it
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«Dove andiamo a fare un giro a piedi in montagna?». È questa la domanda che circola tra gli appassionati in vista di un fine settimana da programmare.

Le mete possono essere le più diverse, vicine o distanti, semplici e difficili, a differenti quote altitudinali, ma quello che le accomuna è quasi sempre l’utilizzo di una traccia esistente e segnalata per raggiungerle. Il «giro» quindi sottintende una camminata di vario impegno e lunghezza e in ambienti diversi, che si realizza mediante la percorrenza di uno o più sentieri.

Sul sentiero in montagna: camminando a due passi dal cielo - Foto di Gabriele Biemmi tratta da zoom.giornaledibrescia.it
Sul sentiero in montagna: camminando a due passi dal cielo - Foto di Gabriele Biemmi tratta da zoom.giornaledibrescia.it

Il termine «sentiero» descrive una traccia con il fondo naturale che ha preso gradualmente forma nel corso del tempo mediante il passaggio degli uomini per rispondere a diverse esigenze. Per lunghi secoli queste tracce hanno offerto la sola possibilità di realizzare spostamenti sulla terraferma per motivi di lavoro, per la cura del bosco e degli animali, per i traffici commerciali, e ancora per motivi religiosi e il raggiungimento dei luoghi della fede. Numerose sono infatti nel nostro Paese, e anche nella provincia di Brescia, le mete finali o intermedie di un sentiero rappresentate da santuari, piccoli eremi, croci e chiesette alpine.

Non solo montagna

Un sentiero non si sviluppa tuttavia soltanto negli ambienti di montagna, ma disegna la sua traccia di calpestio anche attraverso colline e nelle zone di pianura. E nel contesto attuale sono soprattutto questi ultimi gli ambiti di paesaggio nei quali l’espansione delle aree urbanizzate ha causato purtroppo, in diverse zone, la scomparsa di alcuni tratti di sentiero o la difficoltà di individuazione delle tracce storiche.

Il Club Alpino Italiano è l’associazione che su tutto il territorio nazionale, attraverso l’impegno dei volontari delle sue sezioni e sottosezioni, favorisce presso le istituzioni il riconoscimento del valore storico e culturale dei sentieri, ma sono numerose anche altre associazioni di carattere locale che si dedicano al mantenimento e alla valorizzazione dei sentieri.

Le regole del gioco

Segnavia del Cai sulla roccia indicano il tracciato del sentiero numero 1 dell'Adamello - Foto di Nicola Furini (2016) tratta da zoom.giornaledibrescia.it
Segnavia del Cai sulla roccia indicano il tracciato del sentiero numero 1 dell'Adamello - Foto di Nicola Furini (2016) tratta da zoom.giornaledibrescia.it

A partire dal 1996 il CAI ha definito delle regole comuni per svolgere la pianificazione, realizzare la segnaletica e la manutenzione dei sentieri. A queste regole si ispira anche la gran parte delle specifiche attività che si svolgono sul territorio bresciano per garantire la funzionalità delle preziose tracce. Il Cai fornisce anche una manualistica dedicata (si veda ad esempio questo documento).

Al riguardo, è sempre utile ricordare - specie in previsione di un'escursione - che esiste una specifica classificazione dei sentieri in base alla tipologia e alla difficoltà di percorrenza.

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