Televisione, digitale e radio: così il giornale si completa

Una nuova stagione televisiva e ottant’anni di giornale. È da questo intreccio che ha preso forza la festa dei palinsesti del nostro gruppo editoriale, ospitata ieri al Centro stampa quotidiani di Erbusco. Un luogo distante dallo schermo televisivo, ma che custodisce il cuore della nostra identità: qui ogni notte prendono forma le pagine del Giornale di Brescia, e da qui parte il segno tangibile di una storia editoriale che continua a rinnovarsi.
Ottant’anni non sono un semplice traguardo da celebrare, ma un punto di osservazione privilegiato sul cammino di una comunità. Dal 1945 a oggi il Giornale di Brescia racconta, giorno dopo giorno, le trasformazioni di un territorio che si è fatto motore economico e sociale del Paese. La scelta della location – il CsQ di Erbusco – non è casuale: parla di una stagione editoriale integrata che ha saputo aggiungere alla carta anche tv, radio e digitale. Qualcuno potrebbe chiedersi: che cosa c’entra la televisione con le rotative? La risposta è: tutto. Perché il nostro gruppo editoriale non vive di divisioni ma di integrazione. E riconosce nel cuore industriale del Giornale il perno di un mestiere rimodulato sì nei tempi e nei linguaggi, ma non nel fine: raccontare, interpretare, spiegare la realtà. Ecco perché la festa di ieri non è solo presentazione di palinsesti ma anche segno di una storia che non si chiude su se stessa.
Anzi. È la consapevolezza che il patrimonio di 80 anni non appartiene soltanto a chi lavora o ha lavorato nel nostro gruppo, ma a un’intera provincia che si riconosce nelle sue pagine, nelle sue voci e nelle sue immagini. È il tributo ad una comunità che cresce, cambia, a volte soffre ma non smette mai di guardare avanti.
Ottant’anni di giornale sono otto decenni di memoria condivisa, che lettori e telespettatori potranno presto scoprire anche con una preziosa mostra multimediale. Oggi, con la tv, la radio e il digitale, quel racconto si fa più ricco, più immediato, più vicino. E il CsQ, con le sue rotative all’avanguardia, diventa il simbolo di un gruppo editoriale che corre con i tempi, che non teme le sfide della tecnologia e che, proprio grazie a essa, resta fedele alla sua missione più antica: essere voce autorevole e affidabile per la comunità bresciana.
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