Riprendere, la capacità di accettare il cambiamento

«Tutti ai propri posti!» è frase che fa rimanda al ritorno alle proprie postazioni, ma anche all’ordine, la ripresa del lavoro o della scuola. Il verbo «riprendere» dice del ritorno alla routine. In genere verso fine agosto, già si pensa al rientro e alla fine della vacanza con pensieri tristi per il lavoro che riparte, responsabilità e stress annessi. Alcune ricerche rilevano che 2 persone su 3 attraversano un periodo di tensione nella transizione dalla vacanza all’abituale attività: la «sindrome da rientro». Ne risulta un senso di spaesamento e preoccupazione, dato che ogni cambiamento non è mai senza reazioni.
Il nervosismo si accompagna alla stanchezza, all’inappetenza, problemi del sonno o svogliatezza, disattenzione. C’è chi riprende facilmente e si adatta in fretta e chi fa più fatica o ha bisogno di tempo. I bimbi impiegano di più e dobbiamo aiutarli, mentre agli adulti serve attrezzarsi mentalmente per riprendere le proprie abitudini. Anzitutto, però, bisogna saper pianificare e pazientare. Può servire nei giorni del rientro immaginare cosa ci attende e riservarci qualche giornata vuota per riorganizzare la mente e consentire alla psiche di adattarsi riducendo con gradualità il rimpianto per la vacanza «perduta».
È utile anche lasciare spazio a passioni e hobby magari ri-programmandone alcuni e ipotizzando piccole pause vacanziere che attivino entusiasmo ed energie mentali. Riprendere, come verbo, vuol dire cambiare registro o tornare a una dimensione nota che, comunque, richiede adattamento. Arte da conoscere e saper insegnare ai minori. Per i più piccoli la ripresa dei ritmi scolastici richiede aiuto e va fatta fare per gradi, modificando piano piano i risvegli e favorendo la ripresa di un sonno notturno regolare.
Gli adolescenti hanno bisogno di tornare a dormire almeno 8-9 ore. Ma serve cominciare prima dell’inizio della scuola. Hanno poi bisogno di regole, e di immagini piacevoli insieme a una visione serena del mondo della scuola. Sono necessarie inoltre le buone prassi sia per lo studio che il tempo libero, ma è importante che bambini e ragazzi possano parlare in anticipo delle loro aspettative. Può servire sollecitarli a dire cosa si aspettano da compagni e docenti che li aspettano. La vita scolastica che ritroveranno va affrontata con delicatezza e realismo. Le novità possono essere difficili specie per i piccoli che sono abitudinari, ma è un utile esercizio di adattamento.
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