«Afd contro la dignità umana», ma può essere messo fuori legge?

Dopo quattro anni di indagini l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione è arrivato alla conclusione che Alternative für Deutschland è un «partito estremista di destra», con tendenze marcatamente xenofobe, tali da «violare la dignità umana», andando contro i principi della Legge Fondamentale (equivalente della Costituzione) della Repubblica federale tedesca e risultando, quindi, incompatibile con un ordinamento democratico.
Una non notizia, verrebbe da commentare di primo acchito, nel senso che sono cose ben note all’opinione pubblica, emerse e denunciate ripetutamente. Non a caso da quando esiste AfD le forze democratiche hanno eretto una «barriera spartifuoco», «Brandmauer» come la chiamano i tedeschi, in virtù della quale si evita qualsiasi tipo di collaborazione con quel partito.
Ma se tutto era noto, perché il report dell’intelligence tedesca, un fascicolo di oltre mille pagine e per altro quasi interamente secretato, ha fatto tanto scalpore? E quali conseguente ne potranno derivare? È davvero ipotizzabile una messa fuori legge del partito di Alice Weidel appellandosi all’articolo 21 della Legge Fondamentale secondo cui «sono incostituzionali i partiti che cercano di indebolire o abolire il libero ordine fondamentale democratico»?
Si tratta di un problema molto spinoso e sarà la prima vera grana da affrontare per il neocancelliere Merz. Non è la prima volta che si discute di mettere al bando AfD e prima ancora anche altri partiti di estrema destra quali Npd. Rispetto al passato, le attuali conclusioni dei servizi segreti certificano ufficialmente la natura pericolosa di quel partito e costituiscono una base giuridica e un elemento probante di grande forza, ma ovviamente la decisione deve essere presa dal Parlamento e poi vagliata dalla Corte Costituzionale.
In altre parole, si tratta di una decisione prettamente «politica», con una complicazione non da poco: nei quattro anni in cui procedevano le indagini, AfD è cresciuta a dismisura passando dal 10 al 21% (risultato delle politiche di febbraio). Alcuni sondaggi la pronosticano oggi al 25%, a ridosso della Cdu.

Sul piano etico e giuridico il successo elettorale potrebbe essere un aspetto non rilevante, ma sul piano politico come potrebbe non esserlo? Già pareva improbo mettere fuori legge un partito del 10%, ma come procedere con una formazione in cui si riconosce un quarto dell’elettorato? Va calcolato il rischio di un effetto boomerang, con proteste di massa o la nascita di un’altra formazione similare. Di certo non si è mai visto, finora, nel mondo delle democrazie occidentali, la soppressione per legge di un partito di massa quale è diventato AfD.
La discussione in Germania è accesa e l’opinione pubblica divisa. A parte l’opzione della messa al bando ci potrebbero essere altre misure di contenimento meno drastiche, come per esempio l’esclusione dei deputati di AfD da tutte le presidenze di commissione parlamentare (come maggior forza di opposizione avrebbe diritto almeno a quella del Bilancio). Anche una limitazione dei finanziamenti pubblici è una possibile misura di contrasto, mentre in alcune regioni si valuta l’opportunità di impedire a militanti di AfD di lavorare nel settore pubblico.
Fondamentalmente, a motivare la pericolosità di AfD per l’ordine democratico sarebbe la sua «idea etnica-nazionale del popolo» che mira ad escludere «determinati gruppi di popolazione dalla partecipazione paritaria alla società e a sottoporli a discriminazioni». È dunque la politica migratoria predicata da AfD la vera minaccia, in particolare la proposta di «remigrare» chi è ritenuto non integrabile.
Ma proprio questa ideologia andrebbe combattuta con vigore dalle forze politiche democratiche, per evitare che rabbia e frustrazione si catalizzino su chi fa leva sulla sicurezza e sull’identità nazionale tedesca. Le ultime decisioni del governo Scholz e le linee programmatiche del nascente governo Merz puntano, invece, a inasprire la politica migratoria facilitando espulsioni e scoraggiando richieste d’asilo e ricongiungimenti famigliari. Ma non è così che si erodono i consensi di AfD, e Merz farà bene a trovare soluzioni più idonee ed equilibrate. La democrazia tedesca è un bene prezioso per tutta l’Europa.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
