Opinioni

L’estate dei genitori separati e dei loro figli

Questa stagione può essere una preziosa occasione per conoscersi meglio, ma può anche rivelarsi un tempo difficile
Una mamma in vacanza - Foto Unsplash
Una mamma in vacanza - Foto Unsplash
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L’estate arriva anche per le coppie separate e i loro figli. Questa stagione allora può essere una preziosa occasione per conoscersi meglio, ma anche l’opportunità per migliorare la relazione. Oppure può rivelarsi un tempo difficile. Se c’è tensione tra i partner, la vacanza e la convivenza può risultare negativa. Se le discussioni e gli scontri tra i genitori continuano a mettere in evidenza colpe e rancori, è facile trovare rabbia e veleni anche nel tempo leggero della vacanza.

Molti possono essere i motivi ma tra questi vi è quello di cogliere l’occasione del tempo estivo e usare la vacanza come momento in cui presentare ai figli un nuovo compagno o una nuova compagna aspettandosi che questi accettino la novità e magari si affezionino al loro nuovo amore. Non vanno così le cose. Una relazione nuova è una cosa seria ed è fondamentale parlarne con i figli prima di passarci del tempo insieme. Hanno il diritto di avere genitori rispettosi e sinceri, capaci di dire con parole adeguate l’esistenza di un altro affetto. Serve anche che il genitore distante conosca questa situazione perché non si sviluppino gelosie e fantasie negative. Non è raro che in questi frangenti siano i figli a tentare di ridurre le tensioni familiari, non raccontando nulla del nuovo partner o mentendo su come vanno le cose nella «nuova famiglia».

I figli, grandi e piccoli, dovrebbero invece essere consapevoli che i genitori, benché separati, sappiano fare i genitori e siano in grado di collaborare tra di loro. Gli adulti, d’altro canto, dovrebbero essere capaci di comunicare, non solo a parole ma con i fatti, quello che accade e come presentare una nuova relazione. Non dovrebbe invece capitare mai, tantomeno in vacanza, che i genitori cerchino di avere dai figli informazioni sul comportamento dell’altro genitore con il nuovo partner con lo scopo di definire chi è più bravo. La vita familiare non può essere una competizione.

Un papà in vacanza con i figli - Foto Unsplash
Un papà in vacanza con i figli - Foto Unsplash

L’estate dei separati invece è preziosa se il tempo passato insieme ai figli dà loro stabilità. Perché funzioni, bisogna organizzarsi bene prima di passare un tempo lungo, solitamente diverso dai fine settimana abituali. I figli necessitano di sapere cosa si farà, dove si andrà, quali percorsi e tempi ci saranno con chi accompagna. È fondamentale che gli adolescenti siano coinvolti nella programmazione della vacanza e possano avanzare proposte, ovviamente imparando a negoziare obiettivi e modalità. Direi che è meglio rinunciare a far fare ai figli una vacanza straordinaria e «indimenticabile».

Non si tratta di far vedere loro quanto il genitore non affidatario sia capace. Conta, anche nel particolare periodo estivo, che il tempo libero da impegni abituali possa servire per costruire o ri-costruire una relazione resa complessa e difficile dalla separazione, magari modificarla e migliorarla. Più di tutto è importante la connessione emotiva, l’intesa e l’autenticità del rapporto, non gli effetti pirotecnici. I figli hanno diritto di conoscere i propri genitori per quello che sono veramente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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