Serve accelerazione sul nuovo carcere, altrimenti è solo ipocrisia

Claudio Castelli, già presidente della Corte d'Appello di Brescia
Da anni è aperto il dibattito sulla necessità di ulteriori spazi per i detenuti a Brescia
La vista da una cella di Canton Mombello - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La vista da una cella di Canton Mombello - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Ho partecipato recentemente ad un incontro sul carcere nella splendida cornice del castello di Dello insieme a due parlamentari (l’onorevole Simona Bordonali della Lega e l’onorevole Fabrizio Benzoni di Azione) e alla professoressa Arianna Carminati, garante dei detenuti del Comune di Brescia. L’incontro era dovuto alla lungimirante iniziativa del sindaco, ing. Riccardo Canini, e del prof. Resta.

Due sono stati gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito: i toni pacati e ragionati, sia pure nelle profonde divergenze, con l’idea che soluzioni condivise almeno su questioni specifiche potrebbero essere trovate; l’estendere alla comunità locale la problematica e l’attenzione sul carcere facendolo uscire da quel cono d’ombra in cui è abitualmente relegato, attenzione ben testimoniata da una sala piena un sabato sera.

Punto di inizio era inevitabilmente la situazione delle carceri di Brescia. Il carcere di Canton Mombello Nerio Fischione è in una situazione di cronico sovraffollamento (il 203%) e non garantisce la dignità delle persone (solo per fare un esempio le docce sono sopra le latrine). Il carcere di Verziano, invece, aspetta da anni che venga realizzato un ampliamento il cui primo finanziamento risale al 2018.

L’onorevole Bordonali ha fornito un aggiornamento prezioso informando che sono in corso i lavori di ristrutturazione di Canton Mombello e che dovrebbe essere completato il progetto esecutivo di Verziano. Ora bisognerebbe passare alla realizzazione dell’opera e alla acquisizione di aree adiacenti al carcere a Verziano per consentire che il carcere disponga di quelle aree sportive e di formazione a fini rieducativi che la costruzione del nuovo padiglione rischierebbe di cancellare. Questo impone il coinvolgimento con una convenzione o dichiarazione di intenti del Comune. È comunque importante fare presto.

Come presidente della Corte di Appello di Brescia, insieme al procuratore generale dott. Guido Rispoli e alla presidente del Tribunale di sorveglianza dott.ssa Monica Calì, il 10 ottobre 2023 avevamo lanciato un appello per superare quella che ci appariva una situazione indegna quale quella del carcere di Canton Mombello Nerio Fischione, chiamando ad un incontro i parlamentari e consiglieri regionali locali, la sindaca e la garante dei detenuti. Avevamo raccolto ampie condivisioni ed un primo risultato era stata l’assicurazione da parte del sottosegretario Ostellari di avere reperito i fondi per completare l’ampliamento di Verziano.

Sono passati ormai due anni e qualcosa, come abbiamo visto, si muove, ma con estrema, troppa lentezza. Nel frattempo i detenuti di Brescia hanno dimostrato la loro maturità con una lettera struggente indirizzata al presidente della Repubblica che racconta la drammatica quotidianità della vita in carcere. Presidente della Repubblica che con la sua consueta sensibilità ha risposto chiedendo iniziative al riguardo.

Nel frattempo sono di sicuro necessari interventi nel quotidiano che migliorino la vita in carcere (dalle telefonate al diritto all’affettività), come ha invocato la prof.ssa Carminati; è importante coltivare anche il lato spirituale che può essere d’aiuto, come ha ricordato il vescovo emerito Sigalini; è fondamentale mantenere alta l’attenzione della comunità sul carcere come continuano a fare il sindaco ed il prof. Resta; possono essere importanti interventi bipartisan con soluzioni condivise come ha propugnato l’on. Benzoni. Ma è essenziale una forte accelerazione, perché anche rispetto al 2023 il sovraffollamento è peggiorato e le prospettive sono negative.

Altrimenti vuol dire che ci limitiamo a riempirci la bocca di belle frasi, come la rieducazione e il reinserimento sociale dei condannati, ma in realtà siamo solamente ipocriti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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