Bomboloni alla crema a Viserbella

Non ho mai amato le vacanze. Neanche quand’ero giovane pochi anni fa. A Roncadelle ho tutto, c’è il fiume Mella, ci sono le Montagnette, ci sono i meravigliosi centri commerciali. Cosa potrei chiedere di più? Chiederlo sarebbe financo da ingrati a fronte della beatitudine di vivere in cotanta meraviglia. Ciclicamente c’è chi tenta di farmi cambiare idea. Ho ceduto molto raramente. Ennio Flaiano diceva che viaggiare è come tenere i rubinetti aperti e vedere il tempo che va via, sprecato, liquido, intrattenibile.
Aveva ragione, per l’ennesima volta peraltro. Capisco che non tutti abbiano la mia fortuna, pensate a quelli che vivono nelle ztl e passano la loro vita avanti e indietro in bici sempre dalle stesse tre vie, per forza poi vuoi andartene.
Sembra di sentirli mentre fanno l’apologia del viaggiare (magari sorseggiando un prosecchino ghiacciato nel barettino sotto casa); eccoli raccontare come girare città, paesi e continenti li abbia resi persone diverse, e poi proseguire nell’elenco dei sogni: scalare le montagne, vedere gli animali in Africa, dormire nelle tende e sentire il ruggito dei leoni.
Nei giorni scorsi ero in vacanza a Viserbella, hotel a mezza stella, karaoke serale davanti all’ingresso a bordo strada, colazione senza prodotti tipici ma con quel meraviglioso prosciutto cotto goloso e dozzinale. Durante la passeggiata serale ho visto un cabaret di bomboloni alla crema troneggiare sul bancone di un bar: le tradizioni che non tramontano. E poi uno dovrebbe girare il mondo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
