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Vaccini, 227mila prof e 45mila sanitari ancora senza prima dose

È il dato che emerge dall'ultimo report settimanale del governo sulla campagna vaccinale. Cinque regioni e Bolzano fanalini di coda
Le vaccinazioni del personale scolastico al Freccia Rossa a marzo - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Le vaccinazioni del personale scolastico al Freccia Rossa a marzo - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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In questa campagna vaccinale, che sta procedendo a velocità spedita, c'è ancora una falla particolare che riguarda due categorie prioritarie, quelle cioè che hanno avuto la precedenza per ricevere la prima dose di vaccino anti-Covid. Si tratta del personale scolastico e dei sanitari: secondo l'ultimo report settimanale del governo sulla campagna di vaccinazione, ci sono ancora più di 227mila persone nel mondo della scuola e 42mila sanitari che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino

Il report inoltre conferma come le regioni stiano procedendo a velocità diverse nelle somministrazioni, non solo per queste categorie ma anche per gli over 60. In base alle tabelle aggiornate con i dati complessivi della scorsa settimana, sono complessivamente 227.537 i prof ed il personale scolastico ancora senza prima dose, ma in cinque regioni e nella provincia autonoma di Bolzano la percentuale è sopra il 25%, uno su quattro. Più indietro di tutti sono Sardegna e Sicilia, rispettivamente con il 45,08% e il 43,76% che non hanno avuto neanche la prima dose, di fatto uno su due. Nella provincia di Bolzano la percentuale scende al 38,67% e in Calabria al 33.55% mentre in Liguria è al 27,21% e in Umbria al 25,64%.

Pensando alla riapertura delle scuole a settembre nei giorni scorsi il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ha inviato una lettera alle Regioni: «Si rende necessario - ha scritto - proseguire la massima copertura del personale scolastico» attuando «in maniera più incisiva il metodo di raggiungimento attivo di questi cittadini». Le Regioni dovranno comunicare al commissario entro il 20 agosto il numero dei soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute o che hanno manifestato la volontà di non aderire alla campagna.

Non va meglio sul fronte del personale sanitario, per cui comunque è previsto l'obbligo vaccinale per legge da aprile: sono complessivamente 45.536 i medici, infermieri e amministrativi che non hanno avuto la prima dose.

Il numero assoluto più elevato è quello dell'Emilia Romagna (14.149), ma a livello percentuale sul resto della popolazione le regioni più indietro sono il Friuli Venezia Giulia, con l'11,76% di non vaccinati, e la provincia di Trento, con il 10,79%. Un problema, questo, che si è riscontrato di recente anche a Brescia, dove a inizio giugno sono state inviate lettere di richiamo a 1.500 sanitari non vaccinati. Proprio pochi giorni fa però la Lombardia ha lanciato un ultimatum ai sanitari che rifiutano il vaccino, annunciando che saranno sospesi da luglio. In provincia di Brescia sono circa 1.800 le persone a rischio di sospensione temporanea.

Quanto alle Rsa, il ciclo vaccinale è stato invece completato in quasi tutta Italia, ad eccezione del Lazio, dove c sono ancora 593 ospiti delle residenze che devono ricevere la prima dose (2,32%) e la provincia di Bolzano, dove ne mancano 901, quasi il 20% del totale.

Ampio è poi il divario nelle regioni sulle percentuali degli over 60 vaccinati. Più indietro di tutti è la Sicilia dove la prima dose non è stata somministrata al 23,86% degli over 80, al 25,23% degli appartenenti alla fascia 70-79 e al 31,95% di coloro che hanno tra i 60 e i 69 anni: in totale oltre 400mila persone su una popolazione in tutta Italia di 2,7 milioni. Tra gli over 80 sono indietro anche la Calabria, al 21,94%, l'Abruzzo al 18,49% e la Sardegna al 14,13%. Nella fascia 70-79, dopo la Sicilia c'è ancora la Calabria, con il 21,89, la provincia di Bolzano, con il 20,52% e il Friuli Venezia Giulia, con il 19,27%. Infine, per quanto riguarda i 60-69enni, la provincia di Bolzano deve somministrare la prima dose ancora al 26,49%, la Calabria al 26,48% e la Liguria al 26,21%. 

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