Italia e Estero

«Omicron, a gennaio potremmo avere 40mila casi al giorno»

Così l'esperto Crisanti, che precisa: «Con la dose booster protezione attorno al 70-80%»
Una vaccinazione all'hub di via Morelli - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Una vaccinazione all'hub di via Morelli - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Nel giro di 4-6 settimane la variante Omicron in Italia avrà un peso importante, purtroppo è in grado di infettare anche chi ha fatto la seconda dose. Con la dose booster però c'è una protezione intorno al 70-80%».

La previsione è di una delle voci considerate più autorevoli nella platea dei virologi e degli esperti italiani, Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'Università di Padova, e responsabile nella prima fase della pandemia della gestione dell'emergenza nella Regione Veneto. Una prospettiva tracciata ai microfoni di Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.

«Con la variante Omicron e le misure in campo ora, vale a dire terza dose e regioni gialle, non mi stupirei se a metà gennaio arrivassimo a 40mila casi al giorno».

«La variante Delta e quella Omicron sono proprio due virus diversi - ha spiegato l'esperto - e gli anticorpi sviluppati contro Delta non vanno bene con Omicron».

Del resto, la nuova variante preoccupa a livello planetario, con la Gran Bretagna che già è ai livelli di guardia e la Spagna che registra nella sola Madrid un'impennata del 60% dei contagi.

Mentre l'Europa cerca di trovare una quadra sulle regole per gli spostamenti e sul fronte Green pass, con Draghi che rivendica la durata di 9 mesi da attribuire al certificato per tutti i cittadini Ue sulla scorta del modello italiano, la variante è stata sequenziata per la prima volta anche nel Bresciano, nel campione prelevato l'11 dicembre ad una donna della Bassa. 

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