Italia e Estero

Ema: terza dose di vaccino anti Covid sicura anche dopo tre mesi

L'Agenzia insiste sulle terze dosi e spiega che i dati supportano il richiamo prima dei sei mesi. Per ora il via libera in Grecia
Un vaccino anti Covid-19 - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Un vaccino anti Covid-19 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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In Europa i contagi di Covid-19 continuano ad aumentare. In attesa che la scienza abbia un quadro più chiaro sulla variante, la via maestra resta quella di vaccinarsi tutti, compresi i bambini. Nel consueto briefing settimanale, l'Agenzia europea del farmaco (Ema) insiste sullo stesso punto sul quale, da settimane, anche Cts e governo in Italia pongono l'accento: immunizzarsi è sicuro, lo è per tutti e serve anche contro Omicron

Dall'Agenzia europea con sede ad Amsterdam arriva anche, e in maniera netta, l'invito a provvedere alla terza dose. «La raccomandazione attuale è di somministrare dosi di richiamo preferibilmente dopo 6 mesi» ma «i dati disponibili supportano la somministrazione sicura ed efficace di una dose di richiamo già a 3 mesi dal completamento della vaccinazione primaria», ha sottolineato il responsabile della task-force vaccini dell'Ema, Marco Cavaleri, che ha promosso a pieni voti anche l'eterologa. «La combinazione di vaccini virali vettoriali seguiti da vaccini mRNA produce alti livelli di anticorpi contro il coronavirus» ha aggiunto. 

Finora, in ambito Ue, solo la Grecia ha dato il placet al booster dopo 3 mesi. La corsa alla terza dose può avere però anche degli effetti collaterali. L'Oms si è detta infatti preoccupata che i Paesi più ricchi, assediati da Omicron, comincino a conservare un numero via via maggiore di fiale, sottraendole alle popolazioni più povere. Da qui l'invito dell'organizzazione a mantenere alto il ritmo delle donazioni per «affrontare quella che è diventata una pericolosa diseguaglianza nell'accesso» al vaccino. 

Del resto in tutta Europa l'allerta è massima. Nell'ultimo aggiornamento delle mappe del Centro europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) il colore dominante in Ue restano il rosso e il rosso scuro, sinonimo di contagi elevati o ai massimi livelli. Nelle ultime 24 ore altri 65 casi di Omicron si sono registrati nell'Unione, portando il totale a 402. «E non disponiamo ancora di dati sufficienti sull'impatto della variante», ha spiegato l'Ema, definendo «possibile ma non sicuro» che entro Natale Omicron sostituisca Delta, al momento la variante prevalente in Europa. 

Una luce, nel tunnel della quarta d'ondata, tuttavia potrebbe esserci e sta negli effetti del contagio da Omicron. «Ci sono segnali che possa essere meno grave di Delta», ha annunciato il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini. «Finora i casi sembrano perlopiù lievi», è la conferma arrivata anche dall'Ema. Magrini, parlando in commissione Sanità al Senato, ha anche manifestato un cauto ottimismo sull'efficacia dei vaccini attuali nel contrasto ad Omicron. 

Serviranno altre prove insomma, ma nel frattempo Italia e Ue Ema rilanciano l'invito a immunizzare i bambini dai 5 agli 11 anni. «Tutti vanno presi in considerazione per il vaccino, i dati mostrano che le infezioni e i ricoveri di bambini sono in aumento», ha spiegato Cavaleri, rimarcando anche che i dati su eventuali effetti collaterali di Pfizer «sono rassicuranti». Nel frattempo, l'Ue accelera nella ricerca di dosi alternative. Entro l'anno l'Ema potrebbe dare via libera all'uso di Novavax, vaccino a base proteica e più tradizionale che può essere conservato anche in frigorifero. Finora solo l'Indonesia ne ha autorizzato l'uso. 

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