Italia e Estero

Liste del centrodestra in alto mare a Brescia, si cerca la quadra

La Lega blinda Bordonali e Borghesi. Forza Italia punta su Paroli. Fratelli d'Italia in silenzio radar
Simona Bordonali della Lega - www.giornaledibrescia.it
Simona Bordonali della Lega - www.giornaledibrescia.it
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La trattativa prosegue anche virtualmente, tra chiamate, videocollegamenti e soprattutto chat. Ma si prevede che i partiti si prenderanno tutto il tempo che manca alla scadenza del deposito delle liste, il 22 agosto alle 20, per gli aggiustamenti dell’ultimo minuto, ancora più necessari a fronte di un parlamento ristretto e dovendo incastrare nomi, territori e quote rosa con le reali chance di elezione dei big e non solo. La coalizione di centrodestra è quella più in alto mare, con vertici tecnici che si riuniscono e sciolgono nel corso della giornata e dai quali non trapela quasi nulla, tanto che per garantire il massimo riserbo sono stati «esiliati» dagli incontri anche addetti stampa e portaborse. Un metodo che sta mettendo a durissima prova gli aspiranti candidati di tutte le componenti politiche.

Lega

La compagine più avanti nei lavori sembra essere la Lega che, intuito il panico dei suoi, nella serata di ieri ha svincolato almeno i nomi che intende schierare nei collegi uninominali. Per Brescia nessuna sorpresa, tutto come da previsioni: l’on. Simona Bordonali correrà all’uninominale della Camera, nel collegio di Lumezzane, e il senatore Stefano Borghesi per Palazzo Madama. Per i plurinominali, invece, bisogna attendere oggi e a confermarlo è il messaggio inviato direttamente dai vertici: «Seguirà, appena possibile ma non stasera, la lista con i candidati nel proporzionale» è la comunicazione recapitata nella chat.

Forza Italia

A Forza Italia servirà ancora qualche giorno di tempo. Ma pare che la conferma del senatore Adriano Paroli nel collegio uninominale di Brescia, alla Camera, sia in dirittura di arrivo.

Fratelli d'Italia

A restare un completo mistero è invece Fratelli d’Italia. Mentre a Brescia è un ribollire di aspirazioni e frustrazioni, con chi tenta di sgomitare fino all’ultimo per accaparrarsi un seggio, Giorgia Meloni sta limando gli ultimi nomi. E - riferiscono fonti parlamentari - ha spiegato che la ratio con cui si stanno scegliendo i candidati è quella dei territori: «La presentazione delle liste porta sempre a polemiche - avrebbe detto -. La gavetta, però, secondo me serve». Un’indicazione che lascerebbe presagire una predilezione per chi milita nel partito da più tempo, il che escluderebbe gli ultimi ingressi. Nella nostra provincia - dove è data per scontata la candidatura del senatore uscente Gianpietro Maffoni nel collegio di Treviglio - se la giocano Diego Zarneri, Giangiacomo Calovini e Cristina Almici con la probabile corsa della coordinatrice regionale Daniela Santanché come capolista alla Camera.

Ma la partita, specie sui proporzionali, è ancora tutta aperta. Fratelli d’Italia si muove con circospezione e con quello che gli uomini più vicini a Giorgia Meloni definiscono «senso di responsabilità da probabile primo partito». Nel lavoro per comporre le liste, infatti, la leader e i suoi fedelissimi cercano «superesperti», fondamentali per una forza politica che per la prima volta immagina di avere la leadership. Con altri tecnici, «più competenti che popolari», i contatti in corso mirano a un coinvolgimento diretto nell’eventuale esecutivo: con un parlamento di soli 600 eletti, è il ragionamento, il doppio ruolo (deputato o senatore e ministro o vice) esporrebbe l’eventuale maggioranza al rischio di bocciature in Aula. Rischio che Meloni non intende correre.

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