Italia e Estero

I tiktoker sono scettici sull'arrivo dei politici italiani

Anna Belometti, Bianca Terzoni
I principali leader politici italiani sono arrivati sulla piattaforma social, ma il risultato non è stato quello sperato
Anche i politici italiani hanno iniziato a usare TikTok
Anche i politici italiani hanno iniziato a usare TikTok
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Negli ultimi giorni, lo sbarco dei principali leader politici in piena campagna elettorale sulla piattaforma cinese TikTok ha creato grande clamore. La motivazione in realtà è piuttosto ovvia: TikTok è una delle app più scaricate al mondo e conta in tutta Italia 14,5 milioni di utenti, di cui la gran parte è composta da giovani e giovanissimi. Un’occasione imperdibile per allargare il proprio bacino di elettori e arrivare sullo schermo anche di chi dalla politica è distante. Eppure, la reazione da parte dei ragazzi è stata tutt’altro che bendisposta.

Le cause

Tra le varie cause, una delle principali risiede proprio nella piattaforma stessa: TikTok ha un linguaggio diverso. Popolato inizialmente solo da balletti a ritmo di musica, ora è pieno di account seguitissimi che si occupano un po’ di tutto, e si sta lentamente conformando agli altri social. L’arrivo dei politici è stato però sottolineato dalla loro incapacità di adattarsi ai meccanismi dell’app, caratterizzati da velocità, ritmo, musica ed ironia. Ad esempio, ci sono funzionalità specifiche, come la possibilità di rispondere ad altri video con i cosiddetti «Stitch» o duetti, ed è difficilissimo trovare un politico a proprio agio con esse. La fretta data dalla campagna elettorale e le imminenti elezioni anticipate hanno costretto i leader dei principali partiti ad improvvisare, utilizzando il mezzo male e soprattutto non frequentandolo, ponendosi così ancora più a distanza rispetto all’audience abituale.

Il social cinese TikTok - © www.giornaledibrescia.it
Il social cinese TikTok - © www.giornaledibrescia.it

«Fino a questo momento i politici ed i leader di partito in Italia sono stati molto cauti su TikTok» commenta Andrea Boscaro, fondatore della società di formazione dedicata al marketing digitale The Vortex. «La predisposizione dell’app a far sì che i propri video possano essere riutilizzati da altri è molto delicata per quanto riguarda un esponente politico». Inoltre, «la piattaforma cinese si basa sulla percentuale con cui il video è stato visto fino in fondo; quindi, conta di più quanto si è capaci ad intrattenere e coinvolgere l’utente». Tuttavia, l'inesperienza da parte del mondo politico non significa che su TikTok non si parli di politica: «Nel mondo della comunicazione politica TikTok è molto presente, ma non è detto che lo sia attraverso la voce dei leader. Lo è in maniera sotterranea».

I profili dei politici

Tra i più seguiti spicca Matteo Salvini, che conta circa 500mila followers sul social, e ha cominciato a produrre contenuti esclusivamente per TikTok, a differenza di Giorgia Meloni, che posta gli stessi video su tutte le sue pagine social. Secondo Valeria Tonutti, social media strategist che da anni studia la comunicazione politica sui social network in Italia: «In termini di video, costanza nella pubblicazione, qualità della produzione il migliore mi sembra Giuseppe Conte. L’area del centrosinistra è stata completamente assente fino all’arrivo di Carlo Calenda, che ha aperto l’account pochi giorni fa». Il Partito Democratico ha deciso di creare un profilo di partito, facendo comparire nel primo video Alessandro Zan, un volto sicuramente più conosciuto dai giovani, mentre il primo video di Silvio Berlusconi sulla piattaforma ha raccolto quasi nove milioni di visualizzazioni.

«Il fatto che Conte o Salvini pubblichino contenuti anche qui viene comunque apprezzato, perché in un Paese come l’Italia non è scontato, ma viene anche vissuto con una punta di rassegnazione: sono contenuti già visti, non c’è nulla di nuovo o eclatante» conclude Tonutti. Spesso i commenti sono negativi, e non riguardano opinioni elettorali precise: si tratta di insulti o di accenni alla popolarità dei personaggi. Infatti, per parlare di politica e di diritti i giovani utenti non dimostrano grande interesse per i politici, preferendo a loro giovani attivisti sulla piattaforma, i quali sono in grado di interpretare le problematiche ed avvicinarsi a loro in modo più efficace. Pur sentendosi disillusi e presi in giro dall’attuale classe politica, i ragazzi sono spesso tutt’altro che disinteressati, basti pensare al lavoro e ai diritti sociali, oppure al cambiamento climatico.   

La reazione dei giovani

Il personaggio politico ha comunque l’esigenza di andare incontro all’audience, anche se composta da giovanissimi, ma il risultato non è quello sperato. Emma Galeotti, 19 anni e influencer di TikTok, esprime il profondo rammarico suscitato dall’approdo dei politici sulla piattaforma: «Pensate che la gente che vi mette like e commenti lo faccia per supportarvi? Non è che siamo così stupidi che ci basta vedere un video su TikTok per votarvi perché è l’unica cosa che conosciamo. Se ci volete intrattenere va benissimo, però non perdete tempo perché secondo me potreste fare molto altro».

Il pensiero di Emma sembrerebbe rappresentare quello di molti giovani utenti, come conferma l’Unione degli studenti: «Tra battute e giochi agli occhi degli studenti si stanno solo rendendo imbarazzanti, non ci rappresentano e non sono capaci di parlarci né tanto meno di ascoltarci. All’immobilismo della politica rispondiamo che vogliamo risposte concrete alle nostre rivendicazioni». 

Oltre ai profili ufficiali dei politici sui social, l’app stessa si mobilita e coinvolge i propri utenti in occasione delle elezioni. Per aiutare chi interagisce con contenuti politici ad individuare fonti affidabili, TikTok ha attivato la pagina Centro Elezioni. Su TikTok ci sono diversi video in tendenza tutti incentrati sul voto del 25 settembre, e diversi utenti commentano, in modo più o meno ironico, le ultime notizie dalla campagna elettorale. Il filtro «Elezioni politiche 2022», una volta selezionato, mette l’utente di fronte a due scelte su un tema specifico della campagna elettorale. In base alle risposte date, alla fine del test compare il partito o la coalizione che meglio rappresenta i valori e le idee dell’utente.

L’approdo dei politici su TikTok sarà stata una mossa mediatica più o meno saggia, ma l’elettorato, soprattutto quello rappresentato dai ragazzi, è cambiato. I politici cercano di andare incontro agli elettori più giovani per farsi eleggere, ma questi ultimi, invece di accoglierli, li respingono o cercano altrove. Forse con il tempo, magari attraverso personaggi più giovani ed esperti, il mondo politico e il social TikTok potrebbero finalmente trovare il loro punto di incontro.

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