Italia e Estero

Covid, un anno fa il primo italiano trovato positivo

Si scoprirà parecchi mesi dopo che il virus circolava già a novembre 2019
La città nei giorni del lockdown
La città nei giorni del lockdown
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Tutti ricorderanno dove si trovavano o cosa facevano quando l'Italia ha conosciuto il suo «paziente uno». Nessuno immaginava quello da quel momento sarebbe successo. È il 20 febbraio del 2020 quando Mattia Maestri, manager d'azienda 38enne, con febbre alta e una brutta polmonite viene sottoposto ad un tampone da Covid-19 dall'anestesista Annalisa Melara, di turno nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. I giornali quel giorno parlano di tutt'altro e, per l'ultima volta, in prima pagina il Covid 19 non c'è. Il virus fino ad allora è confinato in Cina, o almeno così si pensa.

Cinese è anche la coppia di turisti ricoverati allo Spallanzani di Roma, positivi al Sars Cov-2.

Mattia è il primo positivo italiano, il primo acclarato. Lo chiamano paziente uno, ma gli anelli della catena che hanno portato al suo contagio sono introvabili, sebbene quelli successivi non tardino ad arrivare.

Il giorno dopo, il 21 febbraio, si registrava il primo morto. Una lunga scia di vittime che, ad oggi, ha raggiunto quota 95.235.

Dodici mesi di provvedimenti, restrizioni e lockdown. In Italia i casi di Covid sono stati 2.780.882, di cui 382.448 attualmente positivi.
 

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