Italia e Estero

Coronavirus, il punto della situazione di Regione Lombardia

Terza vittima italiana a Crema. I dettagli sulle chiusure previste per i prossimi giorni e sui servizi che restano attivi
IL CORONAVIRUS BLOCCA TUTTO
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A Milano la conferenza stampa dei vertici di Regione Lombardia per fare il punto sull'emergenza coronavirus. Oggi la decisione di emanare un'ordinanza che prevede la chiusura fino a data da destinarsi di scuole, cinema e musei e la sospensione di tutte le manifestazioni e le iniziative in luoghi pubblici o privati.

L’ordinanza prevede, come anticipato, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, cinema, teatri e musei per almeno 7 giorni, prorogabili a 14.

«Abbiamo disposto la chiusura dalle ore 18 dei luoghi commerciali di intrattenimento o svago, non i ristoranti, quindi pub e discoteche, luoghi dove si trovano molte persone». Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.

Saranno regolarmente in funzione invece i servizi pubblici.

Nel corso della conferenza stampa l’assessore Gallera ha annunciato anche la terza vittima italiana per il coronavirus: si tratta di una donna anziana ricoverata nel reparto di Oncologia a Crema.

Ad oggi non è stata presa in considerazione l’ipotesi di chiudere gli esercizi commerciali.

Attualmente non è previsto il blocco dei sistemi di trasporto pubblico, tranne nella zona rossa del Lodigiano.

Il bilancio complessivo delle persone contagiate, intanto, ha superato quota 130: quattro i casi registrati nella Bergamasca nelle ultime ore.

In Lombardia sono stati eseguiti finora 800 tamponi: 112 le persone risultate positive. Di queste, 53 sono ricoverate in diversi ospedali, le altre sono isolate nelle proprie abitazioni. Delle 53 ricoverate, 17 si trovano in terapia intensiva.

L'appello delle istituzioni è quello di utilizzare il numero 112 solo nei casi di vera emergenza.

 

 

Se la situazione dovesse «degenerare», «nella fase due si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose» che in Cina sono state adottate «a Wuhan»: lo ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, parlando a Mezz'ora in più su Rai3 dicendosi però «convinto che non si arriverà a questo».

«Se la situazione dovesse degenerare al punto di non essere nelle condizioni di controllare il contagio si può pensare a delle iniziative di quel genere - ha spiegato Fontana -. Sono convinto che non si debba e non si arriverà ad una situazione del genere, ma nel caso ciò dovesse avvenire, ne dovremo prendere atto e dovremo assumere questo genere di» iniziative. «Questa è una fase che è pronta a scattare nel momento in cui dovessero verificarsi le condizioni. Adesso - ha sottolineato - le condizioni non ci sono».

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