Italia e Estero

«Restate a casa, usate le mascherine, lavate le mani»

Appello a tutta la popolazione dopo la pubblicazione dell'ultimo report settimanale che attesta la criticità della situazione
Coronavirus, alcuni anziani indossano la mascherina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Coronavirus, alcuni anziani indossano la mascherina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La seconda ondata della pandemia è in atto. E ora a documentare l'avvicinarsi di quella che viene indicata come la «soglia critica» è il rapporto settimanale riferito alla scorsa settimana, peraltro, che già attesta il valore dell'Rt, l'indicatore del livello di contagiosità a quota 1,5 per l'Italia e addirittura a 1,64 per la Lombardia. Tradotto in soldoni, tutto quello che è al di sopra del valore 1 è indicativo di una situazione destinata ad amplificarsi, con un andamento esponenziale, come ormai gli esperti vanno ripetendo, e dunque il quadro è tutt'altro che confortante.

Proprio per questo l'Istituto Superiore di Sanità, nel definire il quadro preoccupante anche per il sovraccarico delle strutture sanitarie - nel Bresciano, è bene sottolinearlo, al momento per fortuna questa soglia critica non è ancora realtà, ma già nel Milanese l'allarme è unanime -, lanciano un appello a tutta la popolazione: «Limitate i contatti, state a casa. Uscite solo lo stretto necessario».

Consigli che si assommano ad un generale invito ai comportamenti prudenti ormai ben noti (ma non sempre applicati appieno): «Distanziamento fisico, l'uso costante delle mascherine e il lavaggio delle mani».

Parole che in altri termini vengono suggerite in forma di indicazioni anche alle autorità di governo: «Limitare la mobilità e le attività non essenziali».

Così, mentre la Campania ventila il lockdown e il Piemonte sollecita i residenti a restare a casa, rimane alta la tensione anche sul fronte scolastico, con la Lombardia che rimette a casa gli studenti delle superiori mentre il quadro attuale parla (a livello nazionale) di focolai scolastici come pari al solo 3,5% del totale. A proposito di focolai, se ne contavano attivi la scorsa settimana 7.625, dei quali 1.286 nuovi.

Lasciare a casa gli studenti allenta la pressione sui mezzi del trasporto pubblico locale, ma quando si parla di maggiori contagi a livello familiare non aiuta a disinnescare la potenziale bomba a orologeria che riguarda le categorie più a rischio: «Andrebbe innanzitutto limitata la circolazione delle persone più fragili con patologie e degli anziani. Penso che un lockdown mirato per queste categorie potrebbe essere il passo successivo, al fine di tutelarle dal contagio» commenta Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e ordinario di Malattie infettive all'università del capoluogo ligure.

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