Italia e Estero

Maltrattamenti «fatto culturale», De Corato: «Ispezione urgente alla procura di Brescia»

Il deputato di Fratelli d'Italia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera avanzerà la richiesta al ministro Nordio
Un’aula di tribunale (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Un’aula di tribunale (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Chiederò al ministro Nordio con un'interrogazione parlamentare un'ispezione urgente alla procura di Brescia in merito alla richiesta del magistrato che ha chiesto l'assoluzione per l'ex marito di una donna del Bangladesh che denunciò l'uomo per maltrattamenti. Per il pubblico ministero le violenze e le percosse sarebbero infatti "il frutto dell'impianto culturale" dell'uomo. Si tratta di una richiesta inaccettabile e vergognosa su cui va fatta piena chiarezza. L'Italia rappresenta un faro di civiltà nel mondo dove non c'è posto per chi intende mortificare le donne maltrattandole perché ritenute inferiori». Lo dice Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera ed ex vicesindaco di Milano.

«Non si giustifichi la cultura patriarcale»

«Le parole con cui il pm di Brescia ha chiesto l'assoluzione per un ex marito bengalese accusato di violenze sulla moglie della stessa nazionalità sono gravi perché finiscono con il giustificare proprio la cultura patriarcale contro cui combattiamo per contrastare la violenza sulle donne. Una cultura sbagliata, che vorrebbe la donna naturalmente esposta alle vessazioni di chi la sposa e di cui diviene proprietà. In Italia non è accettabile che una donna venga picchiata o resa schiava perché per cultura il marito pensa che sia normale, neanche se questo intreccia il tema del rispetto della cultura di origine di persone straniere o migranti». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della Commissione Bicamerale contro il femminicidio e la violenza di genere.

«È proprio per evitare casi come questo - prosegue Valente - che serve la formazione degli operatori della giustizia. Gli stereotipi e i pregiudizi contro le donne non possono più albergare nelle aule giudiziarie, la violenza contro le donne deve essere riconosciuta come una violazione dei diritti umani fondamentali. Punto».

«Se non vogliamo tornare al delitto d'onore sarà bene che i magistrati impegnati nel contrasto alla violenza sulle donne facciano stage obbligatori nei centri antiviolenza. Chiederò alla commissione parlamentare sul femminicidio di valutare una proposta in tal senso». Così la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella commenta la decisione del pm. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia