L'INTERVISTA
Maltrattamenti «fatto culturale», la vittima: «Non sia una scusa, mi trattava da schiava»

Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Se la richiesta del pubblico ministero venisse soddisfatta, l'ex marito, imputato a processo per maltrattamenti fisici e psicologici, sarebbe assolto perché il suo comportamento sarebbe connesso all'«impianto culturale» del paese d'origine, il Bangladesh.
Per la precisione, le parole dell'accusa sono state: «I contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell’odierno imputato sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine».
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