Italia e Estero

Lombardia 2023, il Pd non sosterrà la candidatura di Letizia Moratti

I dem fanno muro sul suo nome. Girelli: «Se voleva sconfessare la linea della giunta doveva farlo prima delle elezioni politiche»
Letizia Moratti, candidata alle Regionali con il Terzo Polo - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
Letizia Moratti, candidata alle Regionali con il Terzo Polo - Foto Ansa/Mourad Balti Touati © www.giornaledibrescia.it
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Il centrodestra «non c'è più e a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto». Letizia Moratti, candidata con il Terzo polo alle Regionali lombarde del 2023, in un'intervista a Repubblica attacca il centrodestra e si rivolge anche al Pd: «Ci vuole un approccio nuovo, una sintesi tra riformismo e pragmatismo», dice l'ex vicepresidente di Regione Lombardia.

Ma i dem fanno muro sul suo nome: «Braccia aperte se cambiano idea, ma Azione e Italia Viva hanno detto che vanno da soli», commenta il segretario lombardo Vinicio Peluffo dopo l'assemblea regionale di ieri in cui erano state avanzate le primarie di coalizione come modalità di scelta del candidato.

Matteo Renzi ha gettato un'opa ostile sul Pd, è il ragionamento ricorrente tra i dem, convinti che l'ex premier voglia spaccare sia il centrodestra sia il centrosinistra. Come fa notare il vicesegretario del partito Giuseppe Provenzano: «Non c'è alcuna possibilità che il Pd insegua il Terzo polo su questa strategia». Lo strappo deve comunque «far riflettere» secondo il deputato dem Gian Antonio Girelli che ragiona sull'abiura con cui Moratti è uscita dalla giunta: «Giustificazione politicamente debole - spiega - se voleva sconfessare la linea doveva farlo prima delle elezioni politiche».

Intanto va avanti il lavoro dell'associazione Lombardia Migliore, che vede tra i fondatori il consigliere regionale Manfredi Palmeri e che si trasfomerà nella lista civica a sostegno di Moratti, a cui anche gli scissioniti della Lega Nord, capitanati da Gianni Fava, hanno offerto appoggio. «Manca all'appello quella parte riformista e lungimirante del Pd che a mio avviso sta perdendo un'occasione», dice l'ex deputato Ivan Rota, tra i referenti dell'associazione.

La struttura prevede infatti una serie di portavoce, come Renzo Di Biase a Milano, il sindaco di Cicognola Gianluca Orioli nel pavese e l'ex assessore regionale Luca Ferrazzi a Varese. Carlo Calenda si dice comunque pronto a discutere con il Pd «ma - avvisa - non possiamo più accettare di rimanere sospesi in attesa che decidano quale profilo vogliono darsi».

Il centrodestra fa quadrato attorno al governatore Attilio Fontana, dopo la conferma sulla sua ricandidatura espressa in radio dal leader della Lega Matteo Salvini: «Fontana sarà il candidato», assicura anche la coordinatrice lombarda di Forza Italia Licia Ronzulli mentre il ministro di Fdi, Daniela Santanchè, chiederà «a stretto giro» una riunione con gli altri coordinatori per arrivare all'ufficializzazione della ricandidatura del leghista.

Tra i papabili del Pd, appurata l'indisponibilità del rettore del Politecnico Ferruccio Resta, rimangono sempre il sindaco di Brescia Emilio Del Bono e l'economista Carlo Cottarelli. Ma secondo Giuseppe Sala adesso è «difficile» che Cottarelli sia ancora disponibile: «Devo sentirlo - conclude il sindaco di Milano - mi aveva detto, "io ci sono nella misura in cui sono anche il candidato del Terzo Polo"».

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