Italia e Estero

Iss: «Rischio di un'epidemia incontrollata e non gestibile»

Gran parte d'Italia è compatibile con uno scenario 3, ma aumentano le Regioni in cui la velocità di trasmissione è compatibile con uno scenario 4
Ambulanza in attesa all'ospedale di Cotugno, a Napoli - Foto Ansa/Ciro Fusco © www.giornaledibrescia.it
Ambulanza in attesa all'ospedale di Cotugno, a Napoli - Foto Ansa/Ciro Fusco © www.giornaledibrescia.it
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L'epidemia di Covid-19 in Italia peggiora e a livello nazionale l'indice di contagio Rt è pari a 1,7. Oramai tutte le Regioni e le Province autonome sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.

La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3 ma sono in aumento le Regioni e le province autonome in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 e la situazione è ormai «complessivamente e diffusamente molto grave sull'intero territorio con criticità ormai evidenti in numerose aree».

La Lombardia con 2.08 è la regione con l'Rt più alto, segue la Basilicata con 1.99, Piemonte con 1.97, Molise con 1.88. e Provincia autonoma di Bolzano 1.87.

È essenziale «rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni/Province Autonome» e il direttore del dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, presenta il quadro di una «situazione epidemiologica da Covid-19 che continua a peggiorare», con «oltre 500 casi per 100mila abitanti e quasi tutte le regioni italiane pesantemente colpite».

Fra le preoccupazioni maggiori c'è quella per le strutture sanitarie: ci sono «forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA», si legge nell'analisi dei dati per il periodo 26/10-1/11 con aggiornamento al 9 novembre.

L'indicazione è quella di una «drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile». 

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