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Covid, tamponi obbligatori in ospedale solo per i sintomatici

«L'attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza» ha detto Vaia
Un operatore analizza il risultato di un tampone - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un operatore analizza il risultato di un tampone - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Niente tamponi Covid per gli asintomatici che arrivano al Pronto soccorso, mentre per i sintomatici scattano i test, anche per la ricerca di altri virus (influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus). Lo indica la nuova circolare del Ministero della Salute, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia «esaminato l'attuale andamento clinico-epidemiologico». Previsto il tampone nei trasferimenti da una struttura all'altra e nelle Rsa. In caso di sintomi si indica di evitare l'ingresso nelle strutture sanitarie.

Il test - continua la circolare del Ministero della Salute - è indicato anche per i pazienti che «dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni». Inoltre, oltre all'indicazione per i visitatori e accompagnatori che presentano sintomi, di «evitare di accedere alle strutture sanitarie», la circolare indica anche la necessità per gli operatori sanitari con sintomi compatibili con il Covid «di evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture».

«L'attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza» ha affermato Vaia, in una dichiarazione che accompagna il bollettino settimanale sulla situazione epidemiologica da Covid-19 nel periodo 31 agosto-6 settembre. «Il Ministero, nell'interesse primario della tutela dei cittadini più fragili, si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori e dall'altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da Covid: anziani, fragili, immunocompromessi» sottolinea Vaia.

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