AI e ozonoterapia: all’Expo di Osaka il «saper curare» di Brescia

L’antico adagio «nemo propheta in patria» descrive bene quella che è una dinamica tutta italiana, nonché squisitamente anche bresciana. Nel nostro Paese spesso è difficile riuscire a valorizzare a pieno le grandi eccellenze che il territorio è in grado di proporre, spesso a causa di un autolesionismo intellettuale ma anche affascinati da un esterofilia che non sempre vale quanto brilla. Eppure nel mondo il meglio che l’Italia sa offrire tante volte è visto con ammirazione e rispetto, come un esempio da seguire o da adottare. E Brescia in questo senso segna il percorso.
L’ennesima conferma arriva dall’Expo 2025 a Osaka. A luglio, all’interno del Padiglione Italia dell’esposizione universale giapponese, due esperienze germinate nella nostra provincia hanno infatti attirato l’attenzione dei partecipanti. Il medico Antonio Carlo Galoforo e Luigi Della Bora, introdotti dall’ambasciatore in Giappone e commissario per l’Italia di Expo 2025 Mario Vattani, hanno presentato contorni e sviluppi di World Life Strategies, progetto promosso da Aerec, Accademia relazioni economiche e culturali e che nella Leonessa verrà proposto alla cittadinanza il 2 ottobre all’interno della sede di Aerec a Palazzo Facchi.
Tecnologia
Nello specifico Della Bora, business partner dell’azienda bresciana Neosperience.health, ha raccontato le soluzioni tecnologiche, «che integrano intelligenza artificiale ed empatia emotiva col paziente», pensate per affiancare le persone lungo tutto il loro percorso medico e clinico. «I perni attorno ai quali ruota l’intero programma sono salute e benessere, intese in senso ampio e non unicamente sul fronte medico - racconta -. Concetti che hanno colpito molto il pubblico, in larga parte giapponese ma con presenze da tutto il mondo, accorso numeroso durante la giornata nella quale abbiamo avuto a disposizione l’intero padiglione italiano del quale tra l’altro siamo partner ufficiali».

E all’Expo di Osaka Della Borra ha snocciolato le soluzioni ambito health di Neosperience, da Neo Hospital (per la gestione del paziente in ospedale) a Neo Emergency, «che grazie a un sistema informatico riduce i tempi di attesa in pronto soccorso e permette anche a chi non è il paziente di seguire in tempo reale il suo iter ospedaliero».
Grande interesse, vuoi anche per la vicinanza anagrafica tra la popolazione giapponese e e quella italiana, l’ha destato in particolare Neo Rsa: «Le case di riposo sono una summa di tutti i bisogni e i problemi di una persona lungo quello che viene chiamato "patient journey": attenzione e ascolto, dialogo, trasparenza e assistenza medica. In questo senso l’empatia e la tecnologia, dai sensori alla comunicazione multicanale fino all’Intelligenza artificiale, garantiscono continuità assistenziale e al contempo semplifica il lavoro degli operatori».
Come si diceva però capita che quanto di meglio il territorio possa offrire il territorio spesso passi inosservato. «Effettivamente facciamo fatica a dialogare con le strutture pubbliche della nostra provincia, sebbene abbiamo in piedi un positivissimo rapporto con l’ospedale di Bolzano - conferma Della Bora -. Diverso il discorso col settore privato, nonostante i nostri principali partner siano principalmente fuori provincia: gli ospedali San Raffaele e Sacco di Milano solo per fare degli esempi».
Per il Pianeta

Per quanto concerne invece l’attività del bresciano Galoforo, accademico dell’Aerec come Della Bora, e pioniere dell’ozonoterapia, il punto di vista cambia: la sua attività scientifica e terapeutica è molto apprezzata sia all’Italia sia all’estero. «La nostra missione come World Life Strategies di Aerec è chiara: con l’ozono vogliamo fornire risposte efficaci per la salute delle nostre persone e per il Pianeta» le parole di Galoforo che, oltre agli utilizzi medici della metodologia, sta studiando soluzioni in chiave di sanificazione degli ambienti ma anche per la depurazione delle acque.
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