Expo 2025, Tajani inaugura a Osaka il Padiglione italiano

All'ombra della statua dell'Atlante Farnese portato a Osaka dal Museo archeologico nazionale di Napoli, Antonio Tajani ha messo in chiaro che in un periodo geopolitico «complicato, con il rischio di una guerra commerciale», l'inaugurazione del Padiglione Italia dell'Expo 2025 «non è semplicemente un evento mondano. Ma siamo qui perché riteniamo il padiglione uno straordinario strumento per la presenza politica ed economica del nostro Paese, in Giappone e in tutta l'Asia».
E soprattutto, «una vetrina straordinaria per le eccellenze italiane, un trampolino per le nostre imprese e per rafforzare l'export». Per farlo, l'arma è quella del Made in Italy, che «non conosce rivali nel mondo» e con la quale «siamo in grado anche di abbattere le barriere tariffarie, grazie alla qualità del prodotto italiano».
Arrivato in Giappone dopo la visita a New Delhi, il vicepremier ha voluto personalmente dare il via al viaggio di sei mesi del Padiglione Italia all'esposizione universale giapponese.
Insieme al commissario dell'Italia per l'Expo Mario Vattani e a monsignor Rino Fisichella, commissario del padiglione della Santa Sede ospitato proprio all'interno di quello italiano, il vicepremier ha tagliato il nastro della struttura, ideata dall'architetto Mario Cucinella, che offrirà ai visitatori «ciò che rappresenta l'Italia».
Un racconto quindi di bellezze: dal Codice Atlantico di Leonardo e la Deposizione di Caravaggio nel padiglione vaticano fino alle opere di Mimmo Paladino, Jago, Boccioni. Ma soprattutto, «un racconto di un'Italia che costruisce e che innova», ha sottolineato l'ambasciatore Vattani. E che sa affrontare le sfide contemporanee.
Ad #Osaka per inaugurare il Padiglione Italia 🇮🇹 per #Expo2025.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) April 13, 2025
Una vetrina straordinaria per le eccellenze italiane, un trampolino per le nostre imprese e per rafforzare l’export del Made in Italy. Storia e innovazione, tecnologia e tradizione: in tutto il mondo c’è grande… pic.twitter.com/int3rrGLn4
È in questo senso che, dopo gli inni suonati dalla banda dei Carabinieri, è stato organizzato il primo forum del Padiglione, dedicato al piano d'azione per l'export italiano, la strategia varata dal governo in chiave antidazi, con un particolare focus sull'Asia-Pacifico.
A raccontare il potenziale dell'area sono i numeri: la crescita economica dell'Indo-Pacifico è prevista al 4,4% nel 2025.
Lo scorso anno, l'interscambio italiano con la regione ha raggiunto 144,6 miliardi di euro, con esportazioni italiane pari a 55,3 miliardi, mentre l'Asean vale da solo 10,7 miliardi di euro di export ed è in crescita del 10,3% rispetto all'anno precedente.
«Mentre dobbiamo aspettare di vedere cosa accade nei prossimi 90 giorni» sulle tariffe, «non possiamo perdere tempo: intanto lavoriamo su tutti gli altri fronti e quella orientale è un'area dove noi possiamo fare di più», ha detto Tajani, sul palco coi vertici di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Altagamma, insieme ai rappresentanti di Ice, Cdp, Sace e Simest.
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