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Finanza di progetto: un’alleata per i Comuni nella creazione della Cer

Ippolita Chiarolini, consigliere del Consiglio nazionale ingegneri, interviene sul ruolo del Partenariato pubblico privato
La bresciana Ippolita Chiarolini - © www.giornaledibrescia.it
La bresciana Ippolita Chiarolini - © www.giornaledibrescia.it
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La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato nelle scorse settimane il modello operativo per supportare le amministrazioni pubbliche nella realizzazione di progetti in Partenariato pubblico-privato (Ppp) sulle Comunità energetiche rinnovabili.

Il documento

Il documento propone un approccio innovativo per la realizzazione di Cer coinvolgendo cittadini, enti e operatori privati nella produzione e condivisione di energia da fonti 100% rinnovabili. La bresciana Ippolita Chiarolini, consigliere del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri, è uno dei massimi esperti in tema di partenariato pubblico privato avendo la delega in consiglio su queste tematiche.

«Un partenariato è una forma di collaborazione tra pubblico e privato che può essere proposta da un operatore privato secondo il codice degli appalti pubblici – spiega l’ingegner Chiarolini –, ma deve contenere un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. L’iniziativa può essere anche pubblica, da parte dell’ente per le proposte già in programmazione».

Quale opportunità per i Comuni?

«Le amministrazioni comunali, proprio attraverso l’utilizzo di strumenti della contrattualistica pubblica per la costituzione e gestione delle Cer, possono realizzare una collaborazione secondo il modello Partenariato pubblico privato».

Quali aspetti devono approfondire?

«Le Cer sono un modello organizzativo innovativo di partecipazione attiva dei cittadini, enti pubblici e privati nella produzione, condivisione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Vanno quindi analizzati i diversi ruoli, gli aspetti gestionali e la sostenibilità economico-finanziaria».

La pubblica amministrazione, quali priorità deve avere?

«Nel caso in cui la PA promuove o partecipa ad una Cer in modo attivo deve rispettare il Codice dei contratti pubblici come modificato con il decreto legislativo 209/2024 e il Testo Unico delle società pubbliche. È fondamentale un’adeguata analisi e allocazione dei rischi operativi come la costruzione, la disponibilità, la domanda; e quindi redigere la matrice dei rischi con grande attenzione e la motivazione analitica delle scelte della PA deve essere rivolta alla pubblica utilità, alla garanzia della sostenibilità economico-finanziaria e della coerenza con i principi di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza dell’azione pubblica».

Ma questa operazione può pesare sul bilancio del Comune?

«Proponendo soluzioni dirette a ottimizzare la costituzione e la gestione delle Cer in Ppp si deve approfondire anche l’analisi dei profili di contabilizzazione «on-off balance» per le pubbliche amministrazioni concedenti, soprattutto se intenzionate a partecipare e ad aderire alla configurazione della Cer, considerando la tariffa premio, il contributo di valorizzazione per l’energia autoconsumata ed ulteriori contributi in conto capitale come ad esempio i finanziamenti del Pnrr per l’acquisto del fotovoltaico».

In conclusione, la finanza di progetto è uno strumento utile?

«Si, può rappresentare una leva strategica per realizzare investimenti, con risorse private e benefici pubblici; consente di fare uno sforzo previsionale importante per la gestione dell’opera e una migliore analisi e gestione dei rischi. Per implementare con successo le Cer è necessario che siano rispettati i principi di sostenibilità ambientale e sociale propri delle Cer, che la PA svolga un ruolo attivo e consapevole nella definizione degli obiettivi e nella valutazione dei rischi, e si costruisca un modello di governance trasparente e partecipativo». RAGA.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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