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Il secondo incontro di GdB Cer: gli esempi virtuosi di Brescia

La Redazione Web
Sono quattro le «case history» della provincia coinvolte nel progetto e che sono state presentate ieri a Montichiari
  • CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum
    CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
  • CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum
    CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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  • CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum
    CER, il secondo incontro del Gdb al Garda forum - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Si è tenuto ieri al Garda Forum di Montichiari il secondo appuntamento di GdB Cer. Tema centrale dell’incontro – introdotto da Nunzia Vallini – è stata la narrazione, a cura di sindaci, imprenditori e progettisti, di quattro case history delle rispettive realtà bresciane coinvolte nel progetto.

Comunità energetiche, la sfida bresciana – Il secondo incontro GdB CER

Torbole Casaglia con Confindustria Brescia

Un progetto nato per iniziativa del Comune di Torbole Casaglia in collaborazione con Confindustria Brescia e sviluppato dalla società Fedabo. A spiegare le peculiarità di questo innovativo modello sono Giorgio Costa di ConsulGroup e Luca Ghizzardi di Verniciature Bresciane.

L'imprenditore Giorgio Costa - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
L'imprenditore Giorgio Costa - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

«La Cer – spiega Costa – nasce per autoprodurre e autoconsumare energia in loco, a km zero: in questo modo, l’energia non deve essere trasportata altrove, con benefici sulle infrastrutture e sulle possibili perdite. Condividere la produzione locale di energia genera benefici economici, ambientali attraverso la riduzione di emissioni di Co2 e sociali, sia a livello di singolo utente che soprattutto a livello di comunità locale. L’obiettivo che ci siamo posti è la riduzione dei costi ed il contrasto alla povertà energetica». Al fianco del Comune, sono scese in campo 5 imprese – Farco Group, Automazioni Industriali Capitanio, Verniciature Bresciane, Consul Group e Co.Pe – ed un ente del terzo settore, la Fondazione Mazzocchi.

Nell’Alto Garda bresciano

Una soluzione strategica per promuovere la produzione di energia pulita e incentivare l’autosufficienza energetica, ma anche per sostenere il benessere sociale in aree montane disagiate. Massimiliano Faini, direttore Garda Uno e Silvano Flessati, dell’ufficio tecnico di Magasa e Limone, illustrano i vantaggi che le Amministrazioni si aspettano dalla Cer Alto Garda Bresciano, costituita il 6 febbraio scorso tra Limone, Magasa e Valvestino.

Il responsabile Silvano Flessati - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Il responsabile Silvano Flessati - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Ad accomunare questi Comuni così diversi tra loro, oltre all’appartenenza alla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, c’è il fatto che sono connessi alla medesima cabina primaria; in tal modo potranno condividere l’energia prodotta. A Magasa è stato progettato un impianto fotovoltaico sulla copertura della malga didattica di Cima Rest, mentre a Limone sarà realizzato un impianto sul palazzetto dello sport: saranno completati entro giugno 2026 e avranno una potenza indicativa di circa 350 kilowatt. Si tratta di una delle tante Cer progettate da Garda Uno.

L’aggregazione in Valcamonica

Sono ben 23 i sindaci che hanno dato vita alla Cer di Valle Camonica, sostenuta dalla Comunità montana e realizzata attraverso Fedabo, che fanno riferimento a 5 cabine primarie del territorio camuno. Ne parlano il presidente della Cer, Simone Bresadola, anche sindaco di Cevo e Luca Diomaiuta, consigliere di Fedabo.

Il presidente Simone Bresadola - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Il presidente Simone Bresadola - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

«Le esperienze di aggregazione di area vasta sono importanti – sottolinea Bresadola –. È stato trovato un equilibrio tra enti che va oltre il confine del Comune». Il progetto, cui hanno già aderito 100 soci, mira a mantenere a livello locale la produzione e il consumo di fonti energetiche rinnovabili e ad ottenere vantaggi rispetto alla compravendita sul mercato. Grazie alla Cer Valle Camonica, cittadini, imprese e municipi potranno accedere ai contributi del Pnrr per la realizzazione di impianti, fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili. Fra i tanti benefici, quello ambientale, economico, senza scordare il risvolto sociale, ovvero il contrasto alla povertà energetica e lo spopolamento.

Manerbio, qualità dei pannelli fotovoltaici

C’è chi la via al fotovoltaico l’ha tracciata nel proprio dna sin dalle origini. È il caso di Torri Solare, l’azienda di Manerbio che produce moduli fotovoltaici completamente Made in Italy. Un modello costruttivo unico, che, riferisce il titolare Michele Torri «niente ha a che vedere con i pannelli provenienti dall’Asia e realizzati secondo criteri che mettono in secondo piano qualità, affidabilità e robustezza».

L'intervento di Michele Torri - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
L'intervento di Michele Torri - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

«Vi sono installatori – puntualizza Torri – che scelgono di comprare pannelli fotovoltaici a basso costo, che oggi si trovano anche a 50 euro al bancone. Con quell’importo noi acquistiamo il vetro speciale e due strati di polimero: il nostro é un prodotto che costa più del doppio, che é risultato otto volte più resistente alla grandine, tre volte più robusto al calpestio e al carico statico e pesa oltre il 20% in più rispetto allo standard di mercato». L’azienda bresciana ha una rete di installatori partner che sviluppano configurazioni Cer in tutto il Paese, sotto i 50mila abitanti fornendo impianti col 40% a fondo perduto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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