Garda

Stazione Tav sul Garda, Brescia: «Occasione per il turismo»

Massoletti (Ascom) e Fantini (Federalberghi): «Si può fare entro il 2026 sfruttando i soldi del Pnrr»
La stazione Tav per il Basso Garda dovrebbe sorgere vicino al casello dell’A4 di Sirmione - Foto © www.giornaledibrescia.it
La stazione Tav per il Basso Garda dovrebbe sorgere vicino al casello dell’A4 di Sirmione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Il Garda merita una stazione Tav al servizio dei 25 milioni di turisti che ogni anno lo frequentano e di tutti quei servizi e quelle attività che ne fruiscono: commercio, distribuzione, enogastronomia, agricoltura, imprese. L’opportunità dei finanziamenti del Pnnr non va persa. Bisogna unire le forze bresciane nel premere perché l’intervento venga realizzato entro il 2026, modificando il progetto in corso». Lo ribadiscono con forza Carlo Massoletti, presidente di Confcommercio Brescia, e Alessandro Fantini, vicepresidente vicario di Federalberghi Brescia, assistiti dal direttore generale dell’associazione, storicamente conosciuta come Ascom, Fabrizio Mulas.

La convinzione di fondo è che le infrastrutture efficienti cambiano gli scenari: il sistema di offerta, la dislocazione degli investimenti, le attività immobiliari, le offerte sanitarie territoriali, la rete della mobilità... Insomma la qualità del vivere. Bisogna agire subito, avendo lo sguardo al medio e lungo periodo. Si parla di stazione Tav a Desenzano, anche se il tracciato sposta l’eventuale stazione in prossimità del casello autostradale e pone l’indicazione di stazione Tav del Basso Garda.

Prospettive

E parte subito la sollecitazione a progettare una infrastruttura nuova, di qualità architettonica elevata, attrattiva, ecosostenibile, capace di essere una vetrina qualificata del lago e della brescianità. Non un punto di semplice fermata e scambio.

Si sottolinea che il Garda è secondo, per flusso turistico, solo al comprensorio romano, ma non gode della stessa pubblicistica. Eppure con gli 8 milioni di turisti sul versante bresciano, i 14 milioni sul lato veronese, i 3 milioni nell’area trentina, conta più presenze della Sicilia (che si ferma a 16 milioni). Massoletti evidenzia: a livello europeo sono stati individuati 12 sistemi economici; al primo posto è stato inserito quello turistico. Posizione che consente di mettere in luce i comparti del commercio e della distribuzione pure inseriti. «Ci sono i tempi e le risorse - sintetizza - per la modifica del progetto in corso e la sua realizzazione entro il 2026. Consapevoli di fare un’operazione di supporto all’intera economia bresciana». 

Il comparto turistico sul Garda

Alessando Fantini evidenzia l’importanza del turismo a livello nazionale: rappresenta il 13% del Pil diretto, altrettanto è valutabile quello indiretto. Con Draghi che stimola a non lasciare in sonno soldi non spesi per investimenti, facendo leva sulle bellezze naturali e il deposito culturale che rende l’Italia unica al mondo. Poi viene al Garda. La stazione Tav può essere l’occasione per rivisitarne complessivamente la mobilità. Sia con una navigazione veloce ecosostenibile tra i maggiori centri lacustri, sia generando esempi virtuosi di mobilità dolce di terra, per limitare l’uso della macchina, offrire motivazioni di soggiorno non stressante e preservare la qualità dell’ambiente intorno alle costruzioni ricettive. Vanno realizzati sottopassi che non rallentino la circolazione.

Una raccomandazione gestionale: si evitino gli interventi dei lavori stradali a inizio della stagione turistica. In sostanza: Brescia non perda una grande occasione di favorirne l’accessibilità al turismo nazionale ed internazionale e di avvicinarla alla conoscenza complessiva, oltre i confini locali, delle sue specificità imprenditoriali.

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