Garda

L’ex tribunale di Lonato diventa casa dei giovani dove «pensare in grande»

«Generazione Smart» è il progetto partito a gennaio: relax, spazi gioco e lavoratori
Lo spazio rigenerato - © www.giornaledibrescia.it
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Laboratori di falegnameria, serigrafia e armocromia, ma anche super tecnologici, con la stampa 3D: si fa di tutto negli spazi dell’ex tribunale, rimessi a nuovo per ospitare «Generazione Smart», il progetto per i giovani finanziato con 40mila euro dalla Regione. Presentato l’altro giorno, alla presenza della sottosegretaria regionale allo Sport e Giovani Lara Magoni, è pensato per ragazzi tra 15 e 35 anni e coinvolge il Comune, la cooperativa La Sorgente e la parrocchia di Lonato.

Il progetto. L’obiettivo è creare e rafforzare i legami sociali e le relazioni sul territorio, affiancare i giovani che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà, socio-economiche o relazionali. Come? Creando per loro quello che la pedagogista della cooperativa, Silvia Ferracin, ha definito «uno spazio dei desideri, della creatività. Uno spazio che accoglie, che orienta. Uno spazio - prosegue - in cui ciascuno è invitato a chiedersi non tanto cosa voglia fare da grande, ma di grande: cambia solo la preposizione, ma se ci riusciamo, abbiamo fatto un lavoro da grandi».

Il lavoro è già cominciato: da gennaio oltre cinquanta ragazzi hanno animato le sale dell’ex tribunale a Palazzo Ondei riconvertite anche grazie a un lascito testamentario.

Gli spazi

L'inaugurazione a Lonato - © www.giornaledibrescia.it
L'inaugurazione a Lonato - © www.giornaledibrescia.it

«Abbiamo riservato il pensiero della signora Emilia alle politiche giovanili - conferma l’assessore ai Servizi sociali, Nicola Bianchi -, cercando di promuovere una proposta che possa appassionarli».

Nell’ex Tribunale ci sono i tavoloni dei giudici riconvertiti a banchi di lavoro dove i ragazzi possono sperimentare la manualità, ma ci sono anche spazi per il relax, per lo stare insieme. Ci sono pure una PlayStation, una cucina dove mettersi alla prova ai fornelli. «L’abbiamo pensato - sottolinea il presidente della Sorgente Paolo Guglielmi - non come un posto in cui rinchiudersi, ma come una base da cui partire. Non il solito punto di aggregazione, ma luogo di opportunità concrete».

La sottosegretaria Magoni si è detta «onorata di essere qui, di avervi dato quel pezzetto che vi mancava per concretizzare il progetto. Un pezzetto che serve alla sinergia, al lavorare insieme. E sono felice di occuparmi di giovani e di mettere a disposizione risorse per loro». Anche il parroco, don Alessandro Turrina, punta l’attenzione sul «far rete tra soggetti diversi: è fondamentale soprattutto quando al centro ci sono le persone, nel caso specifico gli adolescenti che in pandemia hanno vissuto momenti difficilissimi».

Il sindaco Roberto Tardani si è detto «molto orgoglioso» della sua comunità. Ed ha aggiunto: «Questa è l’unica cosa bella che ci ha lasciato il covid, questa voglia forte e testarda di mettere insieme le persone». 

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