Garda

La Comunità del Garda: «Livelli e qualità dell'acqua, il Benaco migliora»

Il vicepresidente Gavazzoni interviene in difesa del lago dicendo che il deficit idrico è rientrato ed è in linea con le medie stagionali
I livelli delle acque del lago di Garda sono tornati nella media - Foto © www.giornaledibrescia.it
I livelli delle acque del lago di Garda sono tornati nella media - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Chiari, fresche, dolci acque... Ma soprattutto pulite e abbondanti. La Comunità del Garda respinge al mittente illazioni e fake news sullo stato di salute e sui livelli del lago di Garda. Dopo le polemiche generate dalla barca sospesa di E.On, l’interesse della stampa tedesca sull’inquinamento, il responso della Goletta dei Laghi che ha bocciato Toscolano e Sirmione per parametri microbiologici fuori norma (Enterococchi intestinali ed Escherichia coli), in difesa del lago interviene il vicepresidente della Comunità, Filippo Gavazzoni.

Cominciamo dal tema livelli. «Nonostante il periodo compreso tra il 2022 e i primi mesi del 2023 - dice Gavazzoni -, in cui il lago ha attraversato un deficit idrico rispetto alle medie stagionali, inerente però ai valori del suo massimo invaso (+15/+140 centimetri sopra lo zero idrometrico), oggi il livello è in linea con le medie stagionali, a totale conferma della ciclicità di questi eventi».

Ieri il livello era a 93 cm sullo zero idrometrico. Una quota (impensabile a maggio) che garantisce ampiamente gli usi turistici delle acque e fa guardare con ottimismo ai prossimi due mesi di stagione irrigua. Gavazzoni ha diffuso un grafico che evidenzia come un deficit idrico di 50 cm sia irrilevante, per gli usi turistici e potabili, in un lago che ha una profondità media di 136 metri e massima di 346. «Un dato - dice Gavazzoni - che smonta molte fake news che stavano e ancora stanno creando una disinformazione che non rende giustizia al Garda».

Per quanto riguarda la qualità dell’acqua, Gavazzoni cita una recente ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, che «evidenzia come il Garda si sia avviato verso un ritorno al suo stato originario, ovvero l’oligotrofia, quindi con basse concentrazioni di fosforo disciolto, in miglioramento rispetto i decenni passati». Gavazzoni ricorda infine «i costanti controlli eseguiti da Arpa Veneto, Ats Brescia e Appa Trento, che confermano il buono stato ecologico di balneabilità delle acque».

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