Economia

Zero emissioni nette, le otto tecnologie per disegnare l’impresa del domani

La bozza del regolamento include anche una lista soluzioni considerate strategiche per l’industria e per la transizione verde
Eolico e fotovoltaico - © www.giornaledibrescia.it
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Quello formato da tecnologia e transizione sostenibile è il binomio destinato a cambiare radicalmente il sistema produttivo europeo. E ciò che il Green Deal ha delineato, la proposta di regolamento «Net zero industry act» (letteralmente legge sull’industria a zero emissioni) esplicita. Presentata il 16 marzo 2023, la bozza si propone l’ambizioso obiettivo di «istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di produzione di prodotti delle tecnologie a zero emissioni nette» recita il testo.

Tradotto ciò significa aumentare la capacità produttiva di tecnologie a basse o nulle emissioni, passo fondamentale per raggiungere gli obiettivi fissati dal pacchetto Fit for 55 che prevede un’Europa climaticamente neutra entro il 2050: «Il regolamento contiene misure volte a conseguire l’obiettivo specifico di garantire che entro il 2030 la capacità di produzione si approssimi o equivalga a un parametro di riferimento pari almeno al 40% del fabbisogno annuo dell’Ue» si legge nella proposta.

E quel 40%, che pone l’asticella molto in alto per tutto il sistema produttivo comunitario, nelle intenzioni della Commissione deve essere raggiunto in modo armonico e coordinato, evitando «la frammentazione derivante dall’adozione di 27 approcci normativi diversi», tanti quanti gli Stati membri.

Per fare ciò il «Net zero industry act» non si limita a fornire un inquadramento dell’intervento sotto il profilo finanziario e di gestione, indicando parimente le attività di monitoraggio e di valutazione ex post dell’impatto del regolamento, ma in un allegato elenca in modo specifico le tecnologie strategiche a zero emissioni nette disponibili sul mercato e che presentano il potenziale per una rapida diffusione.

Quali sono

Queste sono le tecnologie solari e termiche; per l’energia eolica onshore e le energie rinnovabili offshore; batterie e di stoccaggio; pompe di calore e dell’energia geotermica; elettrolizzatori e celle a combustibile; biogas/biometano sostenibile; cattura e stoccaggio del carbonio; di rete. Molte di esse al territorio Bresciano suonano decisamente familiari ma, come sottolineato in modo preciso nell’intervento del presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone, non tutte le strade sono percorribili contemporaneamente.

È necessario scegliere dove concentrare i propri sforzi, dove investire, valorizzando quanto già il territorio è in grado di offrire ma al contempo provando anche a percorrere anche percorsi innovative. Perchè l’Europa ha fissato la meta, spetta al territorio scegliere quali strade imboccare per raggiungerla.

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