Turismo e commercio, l’allarme: «Il Decreto flussi è inefficace»

«Il sistema approntato dai vari Governi con il Decreto flussi è farraginoso, lungo e scarsamente utilizzato nel settore del commercio, della somministrazione e più in generale del turismo». Parole di Andrea Maggioni, operatore salodiano e coordinatore di Confesercenti per l’area del Garda. «Dall’inizio della pratica all’eventuale arrivo del collaboratore – spiega Maggioni – spesso passa più di una stagione. Comprenderete che i tempi delle imprese turistiche sono ben altri».
Emergenza
Il settore del commercio e del turismo soffre da diversi anni ormai di una grave carenza di collaboratori, soprattutto stagionali. Le stime dicono che nel 2025 i settori del commercio, della ristorazione e dell’ospitalità non riusciranno a trovare 260mila lavoratori. È un’emergenza che rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell'intero sistema italiano. Mancano commessi professionali, macellai, camerieri, barman, cuochi, pizzaioli, gelatai, addetti alla pulizia delle camere. È un problema che si riscontra anche sul Garda. Per Maggioni «ristoranti, alberghi, negozi e bar non riescono a coprire le esigenze operative, in parte per la scarsità di candidati, in parte per il disinteresse verso determinati tipi di impiego». E ancora: «Le imprese faticano anche ad attrarre lavoratori stranieri, a causa della rigidità dei meccanismi di ingresso e dei limiti burocratici imposti dalla normativa nazionale».
Emergenza abitativa
Un aspetto che, sul Garda in particolare, rende difficile la ricerca dei collaboratori è inoltre l’emergenza abitativa. «Una parte considerevole dei collaboratori – prosegue Maggioni – necessita di trovare un alloggio nei pressi del luogo di lavoro e si deve scontrare con l’assenza di immobili in affitto per un periodo medio/lungo e con prezzi di mercato insostenibili per un lavoratore del settore».
Così, spesso è l’imprenditore stesso che si deve preoccupare anche degli alloggi dei propri collaboratori. Secondo Confesercenti la difficoltà concreta nel trovare lavoratori con le competenze richieste rischia di compromettere la qualità dei servizi in un comparto che rappresenta una quota consistente del Pil nazionale e che sul Garda bresciano vale ogni anno oltre 1 miliardo di euro.
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