Sanità, logistica e gdo: dove si lavora al tempo del Covid

È di questi giorni la notizia che con la pandemia si sono persi 500mila posti di lavoro. Ma vi sono alcuni settori ritenuti strategici in cui le offerte stanno aumentando proprio «grazie» al virus. Lo ha registrato - dall’analisi dei propri dati - Jobbydoo, società che analizza le proposte delle agenzie di lavoro on line, e lo aveva evidenziato anche Il Sole 24 Ore in un articolo di qualche giorno fa che, elaborando i dati di Assolavoro, sottolineava come entro la fine del 2020 si stiano cercando 90mila lavoratori, soprattutto tecnici di laboratorio e infermieri.
I più richiesti. Anche per Jobbydoo i settori ritenuti «vitali per la ripresa del Paese» che cercano figure professionali sono sanità, grande distribuzione organizzata e logistica. Per la società on line da inizio pandemia, quindi da febbraio 2020, la contrazione del mercato del lavoro è quantificabile nel 30,8%, ma nei tre settori sopracitati i dati parlano di numeri positivi. L’impennata maggiore la registra la sanità con una crescita dell’11,2% della domanda di infermieri, e del 9,7% per gli operatori sociosanitari rispetto a prima dell’emergenza. Un settore che non si è mai fermato anche durante il primo lockdown è quello della GdO (acronimo che sta per «grande distribuzione organizzata», ndr) che cerca oggi addetti alle vendite (+5,3%); un altro è la logistica con l’incremento delle vendite on line e delle consegne a domicilio: ecco quindi che si cercano più magazzinieri (+7.5%), più corrieri (+6%) e più addetti alle consegne (+10,8%).
Vero boom sugli annunci on line per la ricerca di addetti a pulizie e sanificazioni, fondamentali in tutti gli ambiti lavorativi, dalle aziende ai negozi, dagli uffici pubblici ai mezzi di trasporto: la crescita di offerte di impiego in questo settore è addirittura a doppia cifra, pari ad un +44,35%. La ricerca di babysitter ha avuto un incremento del 13,8%. Altro ambito che offre possibilità di lavoro è quello dei rider, di coloro che consegnano pranzi e cene a casa, dal momento che bar e ristoranti possono effettuare solo consegna a domicilio o asporto. Ma nel caso dei rider, come segnalano i sindacati, la retribuzione è di pochi euro l’ora, e chi di fatto ci guadagna sono le piattaforme che raccolgono gli ordini e che chiedono percentuali piuttosto elevate agli esercenti.
Il trend. La direzione in cui si muove il mercato del lavoro risulta anche dalla fotografia che una realtà come Randstad ha scattato sulla nostra provincia. E ci sono evidenze che fanno ben sperare. «Noi come società a livello nazionale e anche locale per la provincia di Brescia chiuderemo l’anno con il segno positivo» afferma Gessica Gobbi dell’Area Manager della società di ricerca e selezione di personale. «Il nostro fatturato è tornato ai tempi pre Covid. Ci sono settori come la sanità e la logistica in cui crescono le richieste: soprattutto di infermieri, Oss e personale sanitario in genere. A Brescia infatti abbiamo due specialty: medical e logistic» con personale Randstad che effettua selezioni mirate in questi due ambiti.

La crescita va a compensare il calo del settore manifatturiero che tuttavia «stando agli ordini registrati, sta riprendendosi bene». Lo conferma anche Manpower che sta cercando 40 operai metalmeccanici addetti al montaggio e assemblaggio per i settori automotive e lavorazioni meccaniche. Infine, un ulteriore «dato positivo - conclude la consulente di Randstad - è che si sta tornando ad investire sui giovani, sulla loro formazione». Un segno che si ha fiducia nel futuro.
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