Economia

Pasta Zara, un anno di tempo per trovare un investitore

La bozza d’intesa prevede ammortizzatori per tutto il 2022 e incentivi all’esodo. Giovedì le assemblee a Rovato
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ROVATO, PASTA ZARA CHIUDE
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Bozza d’intesa tra sindacati e azienda sul futuro dei 75 lavoratori di Pasta Zara a Rovato. La dirigenza del gruppo ha confermato, nell’incontro tenutosi ieri pomeriggio, lo stop alla produzione di pasta entro il 31 dicembre.

Per i dipendenti, che giovedì saranno chiamati in assemblea a validare l’accordo, c’è il rinnovo dell’incentivo all’esodo entro fine anno, ammortizzatori sociali con integrazione al reddito per tutto il 2022 e la possibilità, richiesta da alcuni dipendenti, di trasferirsi nello stabilimento di Riese Pio X, provincia di Treviso, sede centrale di Pasta Zara. Questo il sunto di quanto emerso al termine di quasi cinque ore di trattativa. Al tavolo rovatese c’erano l’ad di Pasta Zara, Mauro Albani, Confindustria Brescia e Veneto Centro, mentre sul fronte sindacale Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.

Spiega Daniele Cavalleri (Fai Cisl): «Avremmo voluto parlare di possibili acquisizioni o affitti di ramo d’azienda, ma a oggi non è arrivata alcuna proposta per il sito di Rovato. Per questo la discussione si è concentrata, per ora, su incentivi economici e ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori. Questo abbiamo ottenuto con la bozza d’intesa. Seguo quest’azienda ormai da un quarto di secolo e lo stop di Pasta Zara resta comunque una sconfitta. Bisogna però dire che, a differenza di una decina d’anni fa (con il fallimento dell’allora pastificio Fratelli Pagani e il passaggio al gruppo della famiglia Bragagnolo, ndr) il settore della pasta non vive un momento particolarmente positivo».

Il giorno di San Silvestro, quindi, segnerà la fine della produzione, anche se - con ammortizzatori sociali fino a tutto il 2022 - resta accesa la «fiamma pilota» del sito produttivo.

Questo avevano chiesto nei giorni scorsi sindacati, istituzioni locali  - come il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, che auspica un possibile «modello Timken» - e forze politiche, come il Partito Democratico, critico verso l’assenza della Regione ma disponibile a fare la propria parte, anche a livello nazionale. «L’obiettivo - spiega Enrico Nozza Bielli, Flai Cgil - resta quello di rendere possibile una nuova attività produttiva a Rovato, oltre a tutelare il più possibile i lavoratori. Siamo convinti che si possa fare, perché il sito di via XXV Aprile, 56 ha tutte le caratteristiche giuste, dall’ubicazione alle professionalità».

Si attende uno – o più - cavalieri bianchi? «Sarebbe meglio si facessero vivi entro 2021, anche solo per una manifestazione d’interesse. Con questa bozza d’intesa, abbiamo allungato i tempi di possibili proposte, dialoghi e confronti per un altro anno ancora».

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