Imprese

Trafilerie Carlo Gnutti: ricavi sopra il mezzo miliardo, in calo l’utile

Effetto volatilità materie prime. Nel 2027 l’apertura della fabbrica per l’alluminio
Uno scorcio dello stabilimento di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio dello stabilimento di Chiari - © www.giornaledibrescia.it
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L’Italia continua a inciampare sui propri paradossi. Da un lato imprese che investono e progettano il futuro; dall’altro una macchina burocratica che rallenta ogni slancio, trasformando procedure ordinarie in maratone estenuanti. Il caso delle Trafilerie Carlo Gnutti di Chiari è emblematico: era il 2013 quando veniva lanciato il progetto della realizzazione del sito produttivo per componenti in alluminio, nell’area ex Durpress tra Chiari e Urago d’Oglio.

Investimento lungimirante, pensato per competere sui mercati globali e in grado di adeguarsi alle stringenti normative green europee. A distanza di 12 anni si intravede la luce in fondo al tunnel, la messa in esercizio dello stabilimento è prevista a giugno 2027: a quasi 14 anni dalla nascita del progetto.

«Stiamo testando l’alluminio già da alcuni anni – confida Gianfranco Gnutti che con Enrico Gnutti è alla guida del gruppo, accanto a loro la seconda generazione con Carla, Ermanno e Carlo –. Nel 2022 la richiesta di trafilati era talmente elevata che i clienti hanno richiesto anche la produzione sperimentale: se lo stabilimento fosse stato pronto, l’avvio sarebbe stato importante».

L’investimento

Sulla fabbrica dell’area ex Durpress, gli Gnutti hanno investito la bellezza di oltre 130 milioni. Il nuovo stabilimento (a cinque campate, per un totale di 55mila metri quadrati coperti) a regime avrà una capacità produttiva superiore a 1.500 tonnellate al mese. Il sito in partenza occuperà un’ottantina di addetti, che potrebbero più che raddoppiare una volta a regime. L’investimento rappresenta anche un ritorno alle origini. Fino alla fine degli anni Sessanta alla produzione di barre di ottone si affiancava quella dell’alluminio; poi lo «spin-off» che diede vita ad una realtà totalmente autonoma, la Eural di Rovato.

Da sinistra Carla con papà Enrico, Gianfranco con il figlio Ermanno
Da sinistra Carla con papà Enrico, Gianfranco con il figlio Ermanno

Il bilancio

Per le Trafilerie Carlo Gnutti il bilancio al 30 giugno 2025 si è chiuso con un valore della produzione che è tornato sopra il mezzo miliardo: 568 milioni di euro in crescita rispetto ai 487 milioni del 30 giugno 2024. «L’esercizio è stato caratterizzato da un andamento molto altalenante dei prezzi delle materie prime – dichiara Gianfranco Gnutti –. I ricavi sono in crescita, ma le quantità prodotte sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre la marginalità è in calo».

Nel conto economico il valore aggiunto è passato da 94,4 milioni a 80,9 milioni; per i 400 addetti del sito di Chiari il costo del lavoro è stato pari a 25,5 milioni; l’Ebitda o Mol è passato da 58 milioni a 43,5 milioni; scende anche l’utile netto che passa dai 18,3 milioni del 2024 ai 12,3 milioni del 2025. «La volatilità delle materie prime ha rappresentato uno degli elementi di più difficile gestione operativa dei 12 mesi e lo resta tutt’ora», dichiara Gnutti.

Previsioni

Il clima resta di forte incertezza. «È molto complicato fare previsioni attendibili – conclude Gnutti –. L’incremento dei prezzi delle materie prime avvenuto dopo l’estate, in un contesto generale di aumenti, continua a incidere sulla marginalità». «Crediamo di chiudere il prossimo esercizio sostanzialmente su questi livelli, e questa sarebbe già una buona cosa».

«Quello che manca al Paese ed all’Europa è una vera politica industriale capace di sostenere gli investimenti strategici – chiosa Gnutti –. Mentre l’Italia, schiacciata da un debito pubblico enorme, ha margini di intervento sempre più ridotti. Così la burocrazia si somma alla fragilità finanziaria e a un’Europa poco coordinata. Il risultato è un continente che parla di competitività, ma lascia le sue imprese a correre in salita, spesso da sole, mentre il resto del mondo accelera».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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