Esercizi commerciali, aperture e il decalogo delle regole

Allo stato nessuna riapertura ulteriore è prevista per quanto attiene il commercio al dettaglio, fatti salvi i negozi già accessibili fino al 4 maggio a esclusione della Lombardia, dove librerie e altre attività riaperte dall'ultimo Dpcm (11 aprile) sono rimaste chiuse per ordinanza regionale.
Per le prossime aperture, in base al calendario fin qui reso pubblico bisognerà attendere il prossimo 18 maggio. Quanto alle regole che dovranno essere applicate negli esercizi commerciali, ecco le principali linee guida previste dal Dpcm che entra in vigore il 4 maggio.
Orari ampliati, distanziamento sociale, ingressi contingentati, gel igienizzante a disposizione: l'allegato 5 del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte mette nero su bianco una sorta di decalogo per gli esercizi commerciali che apriranno nella Fase 2.
La prima regola è «il mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale». Ma non basta. Per aprire dovrà essere garantita «la pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell'orario di apertura», si legge nel testo. Il proprietario o gestore deve inoltre assicurare «un'adeguata aerazione naturale e ricambio d'aria» e «un'ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento».
Chi lavora negli esercizi commerciali è chiamato all'uso delle mascherine. Il testo, infatti, prevede «l'utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale». Chi entra in un negozio, soprattutto se si tratta di un'alimentari, dovrà usare «guanti usa e getta». L'acceso al negozio sarà «regolamentato e scaglionato» secondo tre criteri: «Ampliamento delle fasce orarie; per i locali fino a 40 metri quadrati l'accesso è consentito ad una persona alla volta, oltre che ad un massimo di due operatori; per locali di ampiezza superiore ai 40 metri quadrati l'accesso è «regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita». Ultima regola prescritta: garantire un'adeguata informazione per i clienti in attesa all'entrata del negozio.
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