Economia

Calvetti: «Il piano per portare i giovani al centro del mondo artigiano»

L’intervista alla presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia: «Viviamo un momento complesso e l’artigianato è chiamato a rinnovarsi senza perdere la sua anima»
Elena Calvetti
Elena Calvetti
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Cultura, identità, coesione sociale, ma soprattutto i giovani. Sono i punti cardine che guidano il mandato di Elena Calvetti, prima presidente donna al vertice dell’Associazione Artigiani di Brescia che quest’anno ha celebrato i suoi 80 anni. Non slogan, ma direzioni concrete per un comparto - quello dell’artigianato - estremamente diversificato (circa 80 mestieri, 12 categorie) che vuole restare protagonista del presente con lo sguardo rivolto al futuro.

Valorizzando i giovani e la loro creatività; imprimendo un’accelerazione sulla digitalizzazione e la sostenibilità; rinsaldando legami tra imprese e territorio «perché oggi, come ieri - spiega la presidente -, fare l’artigiano significa pensare con la testa, creare con le mani e metterci il cuore».

L’elezione di Elena Calvetti è avvenuta nelle scorse settimane, a seguito delle dimissioni di Mauro Marenda. La presidente ha ricevuto la fiducia, a scrutinio segreto, di un numero elevato di consiglieri, ben 29.

La sede dell'Associazione Artigiani - © www.giornaledibrescia.it
La sede dell'Associazione Artigiani - © www.giornaledibrescia.it

La prima di una donna alla guida dell’associazione: che significato ha questa passaggio?

«Un passo simbolico, sì. Ma è anche qualcosa di molto concreto. Perché dietro questo ruolo non c’è solo il mio nome: ci sono le tante donne che in silenzio, da generazioni, hanno contribuito all’artigianato con talento, dedizione e creatività. Oggi quella voce prende un microfono».

Lei è iscritta all’associazione da molti anni, nel 2024 ha iniziato il suo terzo mandato. Quali sfide si pongono oggi al mondo artigiano?

«Viviamo un momento complesso e l’artigianato è chiamato a rinnovarsi senza perdere la sua anima. Dobbiamo difendere il valore del lavoro manuale, ma anche abbracciare l’innovazione, il digitale, la sostenibilità. Vede, io credo in un’associazione aperta, inclusiva, capace di ascoltare. Un luogo dove ogni artigiano — giovane o anziano, uomo o donna, al centro o in periferia — possa trovare supporto, rappresentanza e visione. Ripeto, digitalizzazione e sostenibilità rappresentano oggi le due direttrici fondamentali di sviluppo. Non stiamo parlando solo di strumenti tecnologici o ambientali, ma di una nuova cultura d’impresa, dove competenza, creatività e rispetto del territorio diventano leve di competitività e coesione sociale».

Obiettivi ambiziosi, come raggiungerli?

«Con la formazione, investendo nelle persone. Abbiamo rafforzato i programmi dedicati all’aggiornamento professionale, promuovendo percorsi rivolti a imprenditori, collaboratori e giovani. Particolare attenzione è riservata al digitale, con corsi sulla gestione d’impresa, la comunicazione online, l’uso di nuove tecnologie e alla sicurezza informatica».

Riportare i giovani al centro: questo è uno degli impegni del suo mandato. Quali strategie intraprendere?

«L’associazione ha avviato da tempo collaborazioni con istituti scolastici, università e accademie, tra cui l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, con l’obiettivo di promuovere progetti di creatività e innovazione che uniscono artigianato e design, tradizione e nuove competenze. Vogliamo rendere il mestiere artigiano una scelta consapevole e attrattiva per le nuove generazioni, valorizzando talenti.

Nel concreto come rafforzare il legame tra formazione ed imprese?

«Un aiuto arriva da Iriapa, l’Istituto Regionale per l’Istruzione e l’Addestramento Professionale degli Artigiani, il nostro ente formativo accreditato, che fa capo a Casartigiani. Insieme stiamo costruendo percorsi concreti per avvicinare i giovani alle professioni artigiane, partecipando attivamente anche ai progetti promossi da Regione Lombardia. L’obiettivo è chiaro: non solo parlare ai giovani, ma lavorare con loro, costruendo insieme strade nuove per il futuro».

Concretamente come si sviluppa questo percorso?

«Associazione Artigiani ha lanciato il progetto "Link - Connessioni che contano", ovvero la creazione di uno spazio multifunzionale, l’Hub Link, concepito come ambiente dinamico e inclusivo dove talenti, idee e aspirazioni possano trasformarsi in percorsi concreti. Metteremo in rete scuole, enti formativi, associazioni aziende, generando un ecosistema fertile. Il progetto si svilupperà come un vero percorso a tappe, in cui i giovani vengono accompagnati gradualmente alla scoperta del proprio potenziale fino alla realizzazione di esperienze concrete. L’Hub Link metterà a disposizione corsi brevi, laboratori pratici, attività di mentoring ed uno sportello di orientamento sempre attivo. Strumenti pensati per rafforzare la consapevolezza di sè, sviluppare competenze trasversali, costruire connessioni reali con il mondo delle imprese artigiane».

Quella di Brescia è una provincia per sua natura «export oriented». L’internazionalizzazione rappresenta una opportunità anche per le imprese artigiane?

«Certo che sì. Oggi più che mai, le imprese artigiane devono aprirsi ai mercati globali per crescere e Associazione Artigiani sta studiando strumenti per accompagnarle. Il percorso di internazionalizzazione rappresenta una sfida e, al tempo stesso, una grande occasione per rinnovare, diversificare e promuovere l’eccellenza artigiana nel mondo. L’obiettivo è chiaro: valorizzare la qualità e la creatività dell’artigianato locale, offrendo strumenti concreti per esportare, promuoversi e crescere all’estero. I dazi non ci fanno paura: la sfida dell’export si può vincere solo mantenendo viva la qualità e l’identità del nostro artigianato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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