Economia

Salasso energia per i piccoli artigiani: nel 2024 sborsati 80 milioni in più

Angela Dessì
Alla Settimana per l’Energia e la Sostenibilità, dati e testimonianze da tutta la Lombardia: Brescia è la provincia con il maggiore extracosto. Massetti: «Servono meno burocrazia e più formazione: la sostenibilità è competitività»
Stangata nel 2024 per i piccoli artigiani
Stangata nel 2024 per i piccoli artigiani
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La sostenibilità è e deve diventare sempre più una leva di competitività. A maggior ragione in una provincia energivora come quella bresciana, che ha bisogno di formare risorse ad hoc. Questo, in sintesi, il messaggio emerso dall’incontro «Dal clima alle imprese: ESG in azione» in scena a Palazzo Todeschini di Desenzano in occasione delle Settimana per l’Energia e la Sostenibilità 2025. L’iniziativa, promossa da Confartigianato, ha visto la partecipazione di esperti e imprenditori che hanno portato casi reali di transizione sostenibile, prendendo spunto dai dati messi nero su bianco dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia.

Report alla mano, l’Italia si conferma il Paese con il maggior numero di occupati in Mpi manifatturiero, ma quello in cui le imprese pagano l’energia più cara tra le dieci maggiori economie manifatturiere.

I numeri

Brescia, in particolare, risulta la provincia con maggiore extra costo: 80 milioni solo nel 2024 contro i 65 di Milano, i 54 di Bergamo ed i 52 di Mantova. In Lombardia, sempre nei settori di Mpi, questa cifra è di quasi mezzo miliardo di euro (443 milioni). Una bolla dei prezzi che non si è ancora completamente sgonfiata dopo lo shock del 2022.

Altro dato allarmante contenuto nel report riguarda la frenata degli investimenti green: tra il 2023 e il 2024 il numero di imprese che investono in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale nelle province lombarde è in calo con Brescia che dal 24,9% delle imprese nel 2023 al 22,6 del 2024.

Competitività

«Oggi la sostenibilità non è più una parola di moda, ma un fattore competitivo», ha esordito il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti, per il quale il caro energia bresciano da 80 milioni di euro l’anno costituisce «un peso che riduce la competitività del tessuto produttivo».

Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale
Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale

«Una impresa su cinque nella nostra provincia ha già investito in sostenibilità, ma il trend è in calo» ha proseguito Massetti evidenziando che «servono meno burocrazia e più strumenti concreti per premiare chi investe davvero: ogni chilowatt risparmiato, ogni lavoratore formato, ogni processo reso più efficiente è competitività guadagnata e futuro per il territorio».

A Brescia, infatti, oltre 105mila nuovi profili professionali richiesti dalle imprese nel 2024 sono legati a competenze «green», ma nel 55% dei casi le aziende non riescono a trovarli. «È un paradosso – ha concluso Massetti – e rischiamo di non avere le persone giuste per costruire il cambiamento».

Sulla stessa lunghezza d’onda i presidenti delle altre territoriali coinvolte. «Per noi la sostenibilità è un impegno quotidiano che parte dalle persone e si traduce in azioni concrete», ha detto Lorenzo Capelli di Confartigianato Mantova mentre Andrea De Zordo, presidente di Confartigianato Trentino, si è soffermato su come la sostenibilità passi anche dalla capacità di fare rete tra territori e imprese e Devis Zenari, leader di Confartigianato Verona, ha posto l’accento sul ruolo delle Cer.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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