Quasi un artigiano su quattro a Brescia utilizza l’AI in azienda

Anita Loriana Ronchi
La media provinciale è superiore a quella nazionale, ma resta difficile reperire addetti
Il problema resta trovare personale qualificato
Il problema resta trovare personale qualificato
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La nostra provincia è tra quelle, in Italia, con la più alta presenza di imprese artigiane che hanno già avviato un percorso nell’utilizzo delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale: l’artigianato bresciano rivela una vera e propria attitudine pionieristica, con 967 imprese, su un numero complessivo di 4.114. che hanno adottato soluzioni di AI, (il 23,5% del totale). Lo certifica un’indagine realizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato dal titolo «I pionieri dell’AI», da cui emerge che la percentuale rilevata è superiore alla media nazionale (che è del 19,3%), collocando così il Bresciano tra i 40 territori più avanzati d’Italia nella trasformazione digitale del comparto artigiano.

Dallo studio emerge anche, in generale, che la carenza di competenze frena l’uso dell’Intelligenza artificiale nelle imprese. In base ai dati statistici, nel 2024 le imprese ritengono che le competenze digitali avanzate siano necessarie per il 37,5% delle entrate previste, pari a 2 milioni e 71mila lavoratori; in particolare, si prevede l'entrata di 686mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate (con un grado di importanza medio-alto e alto), pari al 12,4% del totale.

Il punto

A livello provinciale, Brescia si attesta a quota 16.090, ovvero il 12,4% del numero previsto di entrate lavoratori, posizionandosi un poco al di sotto rispetto ad altre province in cui la percentuale (Isernia in testa, col 18,5%) è superiore al 15%. Ma la nostra provincia si ferma anche al 58,1% per quanto concerne la difficoltà di reperimento di lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate, laddove in ben 66 province tale difficoltà oltrepassa il 60% (quindi almeno 6 entrate su 10) e dove ad incontrare i maggiori problemi, in tal senso, è la provincia autonoma di Bolzano (71,7%).

«Questi dati – commenta Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – dimostrano che il tessuto imprenditoriale bresciano non è solo reattivo, ma anche coraggioso nell’innovare. La cosiddetta “​​​​​​intelligenza artigiana” si rivela un fattore strategico per affrontare la transizione digitale, senza perdere l’anima del nostro lavoro: creatività, manualità e legame con il territorio. Il nostro compito, come sistema associativo, è quello di accompagnare le imprese affinché non restino indietro». Fermo restando che l’AI «non sostituisce l’uomo, lo potenzia: la sfida è saperla governare».

Il report mette in luce inoltre che le applicazioni più diffuse nelle mpi artigiane riguardano la gestione economico-finanziaria (46%), il marketing e l’e-commerce (34,8%) seguite a distanza da gestione dei clienti con il 18,8%, gestione dei servizi e della produzione con il 18,5% e la sicurezza informatica (18,3%). Tuttavia, rimane alta la quota di imprese che dichiara di non sapere come introdurre l’AI nei propri processi: ben il 69,5%. Una lacuna che Confartigianato sta affrontando con iniziative di formazione e accompagnamento, come il recente corso proprio sull’Intelligenza artificiale e strumenti per le micro e piccole imprese a cui hanno partecipato oltre 50 realtà.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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