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Tassoni, fatturato e utili in crescita per l’azienda da Compasso d’oro

Camillo Facchini
La bottiglietta della cedrata è in lizza per l’ambito premio dedicato al design, mentre i ricavi arrivano a 13,5 milioni
Bicchieri di cedrata Tassoni
Bicchieri di cedrata Tassoni
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Come i diamanti fancy, giallo: colore inalterato fin dal 1973, anno in cui la storia di Cedrata Tassoni ha inizio e che da quella data fa suo il meglio della produzione dei cedri calabresi varietà Diamante.

Per la società di Salò entrata in quel grande gruppo coeso dai prodotti e dallo stile della casa, presieduto da Matteo Bruno Lunelli (di cui fanno parte le «bollicine» Ferrari, le tenute Lunelli, le distillerie Segnana, l’acqua Surgiva, il Valdobbiadene Bisol e la Locanda Margon a Ravina sulle colline alle porte di Trento) parlano i risultati: fatturato 2024 a 13,5 milioni (erano 12,9 nel 2023), utile a 476,5 milioni contro i 345,8 del 2023, tutti destinati a riserva.

Il piano

I risultati del 2024 sono il frutto della strategia varata nel 2023 in cui la società gardesana aveva scelto una nuova identità visiva, l’ampliamento della gamma, una nuova strategia di comunicazione ed un importante rafforzamento del piano commerciale dando il via alla «Nuova era Tassoni» con l’obiettivo, rileva la relazione sulla gestione: «Di posizionare il marchio quale luxury soft drink italiano per eccellenza».

A maggio dello scorso anno c’è così stato il lancio del «Bitter del lago», nato da una ricetta dell’antica spezieria Tassoni, originaria di Salò e appartenuta agli speziali/artigiani Giovanni e Antonio Bondoni e in seguito ereditata dalla nipote Bona Bondoni, moglie di Lelio Barbaleni la cui famiglia manterrà la proprietà per alcune generazioni. Riconosciuta come farmacia nel 1793, nel 1868 la proprietà viene trasferita a Castelli Bartolomeo e al conte Nicola Tassoni da cui nel 1884 Paolo Amedei acquista la Farmacia decidendo di dividerla dalla distilleria dando così vita all’azienda Cedral Tassoni.

Fatturato e stile

Lo scorso anno il fatturato è cresciuto del 4,7% sul 2023, risultato dovuto all’incremento dei volumi e ad un aumento dei listini. Su tutto parla un numero: sono state vendute 22 milioni di bottiglie. Come se quest’anno venisse consumata una bottiglia di Tassoni ogni 2,6 italiani.

Un’impresa ed i suoi prodotti sono fatti da ciò che vende, ma anche da ciò che fa vendere: il restyling della bottiglietta a «buccia d’agrume» è stata pubblicata sull’Adi Design Index 2024 con candidatura al premio Compasso d’oro 2026, il più antico ed autorevole premio mondiale di design; il nuovo packaging ha visto Tassoni nel Gold winners muse per i packaging dei prodotti alcolici non alcolici. Il marchio storico è stato scelto dal ministero delle Imprese per la mostra «Identitalia, The iconic italian brands» svoltasi a Roma a Palazzo Piacentini.

La gestione

Le spese per le materie prime – rileva la relazione che accompagna il bilancio – sono scese del 20,3% (riduzione del prezzo dello zucchero, calo del costo delle bottiglie di vetro, razionalizzazione della gestione del magazzino), il costo dei servizi è aumentato del 15,1%, principalmente per i trasporti (+12,5%) e le consulenze industriali (74,2%). In contrazione del 3,5% il costo del personale. Di 1,735 milioni il flusso di cassa, di 1,689 milioni il flusso di cassa con miglioramento dell’incidenza delle venite passate dal 11,9% al 13,9%.

Gli investimenti hanno interessato il nuovo packaging e miglioramenti sugli impianti e sullo stabilimento. Un importante piano di investimenti è previsto per il 2025.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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