A2A Life Caring: 120 milioni a sostegno della genitorialità

Angela Dessì
Il piano della multiutility per i 14mila dipendenti (2500 bresciani) che hanno lo stanno per avere figli
Un bambino neonato - © www.giornaledibrescia.it
Un bambino neonato - © www.giornaledibrescia.it
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Mentre l’inverno demografico che attanaglia l’Italia non accenna a sciogliersi, A2A investe sulla genitorialità e per combattere il fenomeno delle «culle vuote» mette sul piatto 120 milioni di euro da qui al 2035 con il nuovo piano di welfare «A2A Life Caring».

Obiettivo: supportare concretamente i dipendenti del gruppo – in tutto 14.000, di cui 2.500 bresciani - che abbiano o siano in procinto di avere dei figli.

Del resto, i numeri parlano chiaro: come dettagliato in occasione della presentazione del piano presso l’Università Bocconi di Milano, nel nostro Paese la fecondità è al minimo storico, e nel 2080 i residenti scenderanno fino a 45,8 milioni. Già oggi l’Italia è tra gli stati con il più alto numero di anziani e nel 2050 le persone oltre i 65 anni rappresenteranno il 34,5% del totale.

Inverno demografico

In particolare, lo studio realizzato ad hoc dall’Ateneo con il sostengo della multiutility, mostra come il calo dell’indice di natalità sia il riflesso di scelte personali, certo, ma anche la risposta a cambiamenti nelle condizioni culturali, economiche e sociali, e perciò implichi di prendere in considerazione anche l’impatto delle politiche sui trend demografici. Aprendo lo spazio anche al contributo del settore privato. «L’inverno demografico cui siamo di fronte è per l’Italia l’emergenza numero uno, una situazione molto critica che per una azienda come la nostra significa perdere capitale umano, vale a dire persone disponibili a lavorare, ma anche utenti nelle città», chiarisce l’ad di A2A Renato Mazzoncini, affiancato dal rettore Francesco Billari.

«Siamo consapevoli che le aziende hanno una responsabilità sociale a cui non possono sottrarsi e per questo, nel nuovo Piano Strategico al 2035, abbiamo stanziato 120 milioni di euro per sostenere i nostri colleghi nel percorso di crescita dei propri figli o nei loro progetti futuri di genitorialità» prosegue Mazzoncini che dettaglia:«Ad esempio, abbiamo previsto un contributo annuale fino a 3.250 euro per i primi 3 anni di vita del bambino».

Serve un cambio culturale

Poi conclude:«Per il futuro del Paese è importante che realtà come la nostra contribuiscano a supportare la pubblica amministrazione nel portare avanti politiche che garantiscano le migliori prospettive alle persone, con l’auspicio che la nostra esperienza possa essere di esempio per favorire un cambio culturale».

Il piano A2A Life Caring, frutto di un importante accordo con le rappresentanze sindacali, prende in considerazione tutte le dimensioni della genitorialità e scandagliando le sfide che mamme e papà si trovano ad affrontare quotidianamente si sviluppa lungo tre direttrici principali: il «Tempo», il «Supporto economico» e la «Cultura».

L’intesa

L’accordo prevede per tutte le mamme un mese aggiuntivo di maternità retribuito al 100% e un mese di congedo retribuito al 100% per tutti i neopapà, in entrambi i casi a carico dell’azienda. Mica paglia, insomma. Inoltre, il gruppo ha deciso che contribuirà alle spese sostenute dai dipendenti per servizi relativi all’istruzione dei figli (libri, tasse scolastiche, asili nido, baby sitter) differenziate per fasce di età e fino al compimento dei diciotto anni.

Nel dettaglio, il contributo a sostegno dell’educazione e della conciliazione vita-lavoro, può arrivare sino a 3.250 euro nei primi 3 anni di vita, scendendo poi a 700 dai 4 ai 6 e a 300 euro dai 7 agli 11, con formule di sostegno ad hoc anche per le baby sitter, i campi estivi ed altre necessità tra i 12 ed i 18 anni.

Per favorire la diffusione di un nuovo approccio al tema della conciliazione vita-lavoro, inotre, A2A ha definito percorsi di sensibilizzazione rivolti al management e ai neo-genitori con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sul tema dell'essere genitori e sulle sfide ad essa connesse.

Queste iniziative si aggiungono alle attività di divulgazione interne già in corso su temi strategici quali la fertilità e la procreazione, sui risvolti medico-psicologici nei percorsi di maternità/paternità e sull’importanza di operare scelte consapevoli.

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