Istat, calano ancora le nascite nel 2023: i dati di Brescia

La Redazione Web
Secondo l’ente statistico nella nostra provincia sono nati 8.600 bambini (-1,1% rispetto al 2022). Il numero medio di figli per le donne è però leggermente più alto rispetto alla media nazionale (1,28 contro 1,21)
Un neonato in culla al Civile di Brescia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un neonato in culla al Civile di Brescia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Le nascite in Italia continuano a diminuire e il numero di figli per donna si avvicina al minimo storico. È quanto emerge dagli indicatori demografici sul 2023 pubblicati oggi dall’Istat.

Secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono stati 379mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022). La diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14mila unità (-3,6%). Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è di 197mila unità (-34,2%). Il numero medio di figli per donna scende così da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi di molto al minimo storico di 1,19 figli registrato nel 1995.

I dati bresciani

In provincia di Brescia si assiste un calo analogo, con un -1,1% delle nascite rispetto al 2022: secondo i dati provvisori dell’Istat nel 2023 sono nati 8.600 bambini. Il numero medio di figli delle donne residenti a Brescia è però leggermente più alto rispetto alla media nazionale (1,28 contro 1,21) ed è il più alto tra quello delle altre province della Lombardia, nonostante sia in calo rispetto all’anno precedente (1,30) e al 2021 (1,31). Nel Bresciano l’età media del parto è 32,1 anni a fronte di una media lombarda di 32,7 anni e nazionale di 32,5 anni.

Per quanto riguarda il resto degli indicatori demografici analizzati dall’Istat, risulta che al 1° gennaio 2024 i residenti in provincia di Brescia sono 1.262.300 (1.107.300 italiani e 154.900 stranieri). L’età media dei bresciani è 45,7 anni, inferiore rispetto sia alla media lombarda (46,2 anni) sia a quella nazionale (46,6 anni).

Nella nostra provincia la speranza di vita per gli uomini è 82,1 anni, per le donne 86,4, in leggero miglioramento rispetto al 2022. In un anno sono stati 12mila i decessi, in calo del 7,1% rispetto al 2022.

Il quadro in Italia

In Italia la popolazione residente è complessivamente in lieve diminuzione. Al 1° gennaio 2024 è pari a 58 milioni 990mila unità (dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell'anno precedente (-0,1 per mille abitanti). Confermando quanto già emerso nel 2022 (-33mila unità), prosegue il rallentamento del calo di popolazione che, dal 2014 al 2021 (-2,8 per mille in media annua), ha contraddistinto il Paese nel suo insieme.

La variazione della popolazione rivela un quadro eterogeneo. Nel Mezzogiorno la variazione è negativa (-4,1 per mille). Al Nord, invece, aumenta del 2,7 per mille. Stabile quella del Centro (+0,1 per mille).

Rispetto al tema della denatalità, la Sardegna continua a essere la regione con i numeri più bassi. Stabilmente collocata sotto il livello di un figlio per donna per il quarto anno consecutivo, nel 2023 si posiziona a 0,91 figli (0,95 nel 2022). ll Trentino-Alto Adige, con un numero medio di figli per donna pari a 1,42, mantiene il primato della natalità più elevata del Paese, sebbene sia tra le regioni con la variazione negativa maggiore rispetto al 2022 (1,51). Seguono Sicilia e Campania, con un numero medio di figli per donna rispettivamente pari a 1,32 e 1,29 (contro 1,35 e 1,33 nel 2022). In queste tre regioni le neo-madri risultano mediamente più giovani che nel resto del Paese: 31,7 anni l'età media al parto in Sicilia; 32,2 anni in Trentino-Alto Adige e Campania. La Sardegna e la Basilicata sono, insieme al Lazio, le tre regioni in cui il «calendario» delle nascite risulta più posticipato, con età medie al parto rispettivamente pari a 33,2, 33,1 e 33 anni.

L’età media nazionale

Al 1° gennaio 2024 la popolazione residente presenta un’età media di 46,6 anni, in crescita di due punti decimali (circa tre mesi) rispetto al 1° gennaio 2023. La popolazione ultrasessantacinquenne, che nel suo insieme a inizio 2024 conta 14 milioni 358mila individui, costituisce il 24,3% della popolazione totale, contro il 24% dell’anno precedente. Aumenta il numero di ultraottantenni, i cosiddetti grandi anziani: con 4 milioni 554mila individui, quasi 50mila in più rispetto a 12 mesi prima, questo contingente ha superato quello dei bambini sotto i 10 anni di età (4 milioni 441mila individui). La Liguria è la regione più anziana, con una quota di over 65enni pari al 29% e una di ultraottantenni del 10,3%.

Il numero stimato di ultracentenari raggiunge a inizio 2024 il suo più alto livello storico, superando le 22mila e 500 unità, oltre 2mila in più rispetto all'anno precedente.

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