Da Vinci 4.0

Pietro Morello e la «la felicità come scelta» al Da Vinci 4.0

Il giovane artista è stato ospite e giudice alla finale che si è tenuta questa mattina nella sede del Giornale di Brescia. Musica e scienza sono stati gli ingredienti che hanno permesso al 26enne di creare uno show di note musicali con oggetti comuni
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
  • Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0
    Pietro Morello alla finale del Da Vinci 4.0 - Foto New Reporter Favretto
AA

«Osservare i ragazzi che si mettono in gioco, tirando fuori la propria creatività e investendo energia per scoprire e scoprirsi è tanto stimolante quanto emozionante», a parlare è Pietro Morello, musicista, influencer e giudice a sorpresa nella finale di Da Vinci 4.0 che si è tenuta questa mattina nella sede del Giornale di Brescia. In occasione dell’appuntamento speciale Morello ha dato vita ad uno spettacolo artistico dove la musica ha incontrato la scienza creando un tripudio di note colorate. E crearle non sono stati strumenti musicali ma oggetti tra i più comuni: diapason, tubi di aspirapolvere, pannelli solari e bottiglie di vetro.

L’emozione

«Oggi è stato magico giocare con la musica e, soprattutto, far vedere agli studenti come funziona il propagarsi delle onde sonore attraverso esperimenti scientifici. Fare musica è anche questo: creare momenti di unione». Pietro Morello ha 26 anni e con il suo motto «la felicità è una scelta» ha conquistato milioni di persone, dando speranza ai giovani che vorrebbero fare della musica il proprio lavoro ma sono frenati dal timore di non riuscirci: «Si dovrebbe smettere di vendere l’idea che per stare con gli altri si debba sempre rinunciare al proprio tempo. Ogni tanto bisogna avere un po’ di sano egoismo – chiosa –. Non si fa musica per un traguardo, ma per se stessi».

Musica ma non solo

Morello, oltre a dedicarsi alla musica, è anche un operatore umanitario. Da anni la cura dei bambini negli ospedali e nei contesti di guerra è una delle sue priorità. «La mia energia la attingo da loro. Mi hanno insegnato tanto – racconta con tono emozionato –. Sono una voce naturale, quasi primordiale e senza troppe sovrastrutture sociali. Sarebbe bello che una volta diventati adulti riuscissimo a conservare questi valori ancestrali». Sul futuro Morello ha tanti sogni ma una è la causa sociale che più gli sta a cuore: «Mi piacerebbe molto portare avanti una tra le battaglie che ritengo essere più importanti, quella culturale. Se riusciamo a portarla avanti nell’Italia di oggi questo per me rappresenterebbe un grande traguardo. Perché se la guerra fa paura a tutti, la cultura fa ancora più paura alla guerra».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.