Diocesano, la rassegna «La Spagna» omaggia l’arte delle sei corde

Una chitarra al Festival Pianistico. Il tema di questa edizione della rassegna – la Spagna – non poteva prescindere da un omaggio all’arte delle sei corde. Si spiega così l’appuntamento di venerdì 20 giugno alle 21 nel chiostro del Museo Diocesano di via Gasparo da Salò, in città, con Giulio Tampalini alla chitarra e Gino Zambelli al bandoneon.
Tra Spagna e Sud America
«Abbiamo costruito il nostro programma esplorando due mondi affini, la Spagna e l’America Latina, che della cultura musicale spagnola rappresenta un’evoluzione cosmopolita ma fedele alle radici storiche – spiega Tampalini –. Questi due mondi sonori sono ben rappresentati dai nostri due strumenti, diversi ma anche profondamente simili: sottili e penetranti, delicati e profondi, colti e popolari». Il concerto si aprirà sulle note della Suite Española di Gaspar Sanz, una meraviglia barocca che già contiene i semi dei futuri sviluppi.
«In queste danze, e in particolare nel più celebre Canarios, Sanz introduce l’alternanza tra il ritmo binario dei 6/8 e quello ternario dei 3/4, un’ambiguità ritmica che diventerà essenziale nella musica latinoamericana» chiarisce Tampalini.
Altri brani
A seguire, si ascolteranno due pagine di Isaac Albéniz - «Mallorca» e la virtuosistica «Asturias» – e un brano di De Falla, «Danza de la vida breve». «Siamo nel territorio del flamenco - prosegue Tampalini –. Uno degli aspetti più significativi del repertorio spagnolo è proprio questa permeabilità tra colto e popolare, che favorisce un continuo arricchimento del linguaggio, delle soluzioni tecniche ed espressive».
Il programma lascerà quindi la Spagna per il Sudamerica, prima con la «Melodia Sentimental» di Heitor Villa-Lobos – dove si respira la caratteristica malinconia della “saudade” brasiliana – poi con due valzer venezuelani di Antonio Lauro e infine con un omaggio al tango.
L’evoluzione del tango
Sottolinea Tampalini: «Con il tango si ripropone lo “schema spagnolo” che abbiamo descritto prima… nasce come musica popolare, da ballo – noi faremo ascoltare “El choclo” di Villoldo e “Por una cabeza” di Gardel, tra le testimonianze più felici di questa prima, più spensierata maniera – ma poi, nella forma del “tango nuevo” di Astor Piazzolla, nutritosi anche dell’eredità culturale europea, entra nella sala da concerto, diventa musica sofisticata e con legittime ambizioni artistiche».
Di Piazzolla verranno eseguiti alcuni tra i brani più noti, da «Cafè 1930» a «Adiós Nonino», da «Oblivion» a «Libertango». «Proporremo quest’ultimo in una nostra elaborazione – conclude Tampalini –. È una versione completamente nuova, che insiste sulla componente ritmica e ha un carattere che definirei quasi rock».
Biglietti
I biglietti per il concerto (Ingresso unico 10 euro, ridotto abbonati 7 euro), sono in vendita su Vivaticket.com, e direttamente al Museo Diocesano, a partire da un’ora prima dell’inizio del concerto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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