Autoironico e dialogante, Venditti in gran forma al Vittoriale

Un Antonello Venditti in gran forma, (auto)ironico e appassionatamente dialogante, porta a termine tra gli applausi il primo dei due concerti in programma a Gardone Riviera per «Tener-a-mente». Annunciato dai tamburi roboanti di «Also Sprach Zarathustra» di Richard Strauss, l’Antonello «core de Roma» si adegua alla frizzante brezza gardesana, presentandosi sul palco col giubbino, imitato dai componenti della sua band. Ci pensano poi le canzoni a scaldare i cuori, il suo e quelli del pubblico da tutto esaurito, stipato in ogni angolo dell’anfiteatro dannunziano.

I compleanni

È uno spettacolo di compleanni, «Notte prima degli esami 40º anniversario, edizione 2025»: quelli (prolungati di un anno, a grande richiesta) della fortunatissima canzone che dà titolo al tour e di «Cuore», album che la conteneva e che resta seminale nella produzione del cantautore capitolino; ma pure il cinquantesimo di «Lilly» (nenia dalla melodia indimenticabile, che però Venditti confida di non avere il coraggio di cantare, a causa di un lutto «canino» che rappresenta una ferita troppo fresca) e anche il quarantunesimo della sua prima volta al Vittoriale, «quando – rammenta – mi esibii con ben due pianoforti».

I brani

Venditti li celebra cantando per intero l’ellepì nella versione rinnovata (c’è un brano in più nel motore, per stigmatizzare i femminicidi: «Di’ una parola»), tirando a lucido perle quali «L’ottimista», «Piero e Cinzia», «Ci vorrebbe un amico» (dedicata a Lucio Dalla, che gli diede la spinta decisiva per pubblicarlo quando Venditti era depresso), e recuperando alla causa pezzi minori (invero non memorabili) come «Qui» e «Non è la cocaina…». Insieme, ovviamente, alle hit sparse in tanti dei suoi dischi, da «Bomba o non bomba» a «Sotto il segno dei pesci», da «In questo mondi di ladri» ad «Alta marea», da «Giulio Cesare» a «Roma capoccia».

Gli aneddoti

Ma tutto il concerto asseconda il desiderio di ripercorrere la propria vita attraverso la musica e qualche aneddoto inedito, passando dall’intimo all’universale, nella consapevolezza che certi brani sono una colonna sonora intergenerazionale e nella convinzione personale, ribadita anche in dichiarazioni recenti oltre che nelle canzoni («Mai nessun video mai mi potrà ricordare…»), che «le fotografie fermano l’attimo ma non lo colgono» e che solo «i ricordi fisici consentono di rivivere le emozioni più vere». Si replica martedì 29 luglio: stesso posto, stessa ora, stesso sold out annunciato.