Giornate d’Autunno del Fai, in 4mila a scoprire le bellezze di Brescia
Naso all’insù, occhi pieni di meraviglia e sete di conoscenza. Erano in 4mila oggi gli appassionati – bresciani e non –, in coda dalle prime ore del mattino per scoprire i tesori di Brescia, grazie alla prima delle Giornate d’autunno del FAI. Sei siti normalmente chiusi al pubblico hanno aperto le porte ai cittadini. Luoghi suggestivi quali palazzo Vescovile, la Queriniana, la Sagrestia e la chiesa di Santa Maria della Pace, palazzo Fenaroli, le sale di rappresentanza e i giardini del Prefetto e la sede dell’Associazione degli Artisti Bresciani. I siti saranno aperti anche domani in occasione del secondo appuntamento.
Viaggio nella bellezza
Su piazzetta Vescovado si affaccia palazzo Vescovile: salendo la scalinata, con il soffitto ricco di affreschi, si viene accolti nel grande salone di rappresentanza. Il rosso intenso delle poltrone, le grandi vetrate e i ritratti dei vescovi sulle quattro pareti hanno lasciato tutti senza fiato. «Quanta bellezza e quanta storia in un unico posto. Siamo stupite», hanno detto due ragazze di 29 anni di Gavardo. Nel cortile esterno del palazzo si trova poi un magnifico giardino: al centro una fontana con una vasca in pietra, sui lati colonne, statue, fiori e un profumo intenso di pini.
Sullo stesso si affaccia anche la biblioteca Queriniana, fondata tra il 1746 e il 1749 dal cardinale Angelo Maria Querini. Qui, a dare il benvenuto ai visitatori, è Salomone, re d’Israele: raffigurato sul soffitto della prima sala, con il braccio destro teso verso il basso invita a lasciare le cose materiali all’esterno e con l’altro, puntato verso il cielo, indica la strada verso la conoscenza. La struttura ospita oggi cinque locali perché «cinque erano i libri sapienziali, i giorni di festa dedicati alla dea della sapienza Minerva e cinque è anche il numero nuziale», come spiegato dalla guida che ha accompagnato i visitatori.
Giovani e non solo
Tra le mete preferite dei giovani c’è stato Palazzo Fenaroli. «Siamo venuti apposta da Milano – ha detto un gruppo di ragazzi poco più che ventenni –. Non potevamo mancare alle Giornate del FAI. Brescia è una città ricca di storia e siamo felici di essere qui per scoprirla».
All’interno del palazzo la parola chiave è ricchezza. Varcando l’ingresso gli occhi si meravigliano di fronte alla scalinata impreziosita da dettagli in oro, statue e stucchi, e dove in ogni piano c’è un quadro che rappresenta un concetto: partendo dal basso si incontra Demetra, la dea dell’agricoltura che attraverso la propria attività dà vita al commercio, rappresentato – al secondo piano – dall’immagine del dio Mercurio. Questo crea il lavoro che, a sua volta, genera ricchezza. Un climax ascendente di prosperità e bellezza.

Tra le mete più gettonate anche la chiesa di Santa Maria della Pace, che in solo un’ora ha attirato 130 curiosi, creando disagi al traffico per via delle lunghe code. Qui i cittadini hanno potuto ammirare la Sagrestia in cui è custodito il reliquiario a statua di san Filippo Neri. Non sono mancate le visite alle sale e ai giardini del Prefetto – aperti in via eccezionale – e alla sede dell’Associazione Artisti Bresciani, dove tra quadri colorati, opere in ferro e odore di pittura le persone sono state accolte in uno dei siti d’arte più antichi della città.
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