Sé, ma la ina dela eza?
Fabrizio Galvagni
Quando si tratta di lavoro, di arti e mestieri il vocabolario del dialetto bresciano è ricco e attento

Una botte di legno
Già Dante l’aveva tirata in ballo laddove nella Commedia dice: Già veggia per mezzul perdere o lulla (Inferno, XXVIII, 22). Ovviamente lo faceva nell’illustre volgare fiorentino e non in bresciano classico: «Va bé – direte voi – ma noalter en som tat compagn de prima!». Zaratustra parlava bresciano? Che è mai la ina dela eza? La eza (o anche vèza, la veggia di Dante) è la botte, il noto recipiente fatto da doghe di legno in cui si mette il vino (a qualcuno verrebbe bóte, ma sarebbe un brutto pre
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