Blö, celest o azör? Ce lo spiega la signora Felicita
In bresciano l’espressione «dà sö l’azör» sta per l’italiano «invetriare», ovvero trattare la terracotta con una vernice che la rende impermeabile e resistente

Il termine «azör» ha origine dall'azzurro di stoviglia di cui si colorava la terracotta
«Azzurre d’un azzurro di stoviglia…» cantava Guido Gozzano, ammaliato dagli occhi – l’iridi sincere – della signorina Felicita, in uno dei più bei ritratti della poesia italiana. Se traducessi quell’azzurro con azör, i gentili lettori mi tirerebbero le orecchie: «En dialet azzurro se dis mia azör, ma celèst o, al masimo, blö!». E avrebbero ragione… o quasi. Perché «quasi»? Perché in bresciano esiste ed è ben attestata l’espressione dà sö l’azör; sta per l’italiano «invetriare», ovvero trattare l
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