Iseo, la mostra tra «derive cromatiche» e «approcci materici»

La Redazione Web
Curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, la mostra è aperta giovedì e venerdì (16-19), sabato e domenica (10.30-12.30 e dalle 16-19)
Le opere sono esposte anche in alcuni luoghi pubblici
Le opere sono esposte anche in alcuni luoghi pubblici
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Derive cromatiche e approcci materici è il titolo della mostra che accompagnerà l’estate iseana all’interno della Fondazione l’Arsenale, in via Sombrico e in alcuni punti dei centri storici di Iseo e Clusane d’Iseo.

Visite guidate

In calendario anche due visite guidate. La prima si è tenuta, ieri alle 18, con Sonia Costantini, la seconda verrà proposta sabato 5 luglio, sempre alle 18, con Rita Siragusa. La bipersonale, nata da un progetto della Siragusa che ha convocato e invitato la Costantini ad esporre, accosta le opere dell’esponente della pittura analitica e aniconica nel Novecento, la Costantini a quelle di Rita Siragusa, scultrice che non teme il confronto con la dimensione monumentale. Nelle sale della Fondazione l’Arsenale, si trovano le tele monocrome mentre all’aperto le imponenti sculture.

Gli orari di apertura

Curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, la mostra ha questi orari di apertura giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito. Gli incontri sono su appuntamento al numero 393/8628467 o all’indirizzo mail segreteria.arsenaleiseo@gmail.com. Le quindici opere di Siragusa, fusioni di grandi dimensioni, assemblaggi di materiali di riuso di cui una decina realizzate ad hoc per l’occasione, innestano un dialogo col territorio e con i suoi abitanti. La Siragusa infatti ha dato vita alle opere collaborando con alcune aziende del territorio, Floatex, Far, Gefran, per citarne alcune, che le hanno fornito boe, salvagenti, reti con cui ha creato Cerchi di pace, Guardian of the water, Wind star.

Cromlech celestiale

Sul sagrato della Chiesa della Madonna della Neve invece si trova Cromlech celestiale, istallazione ispirata a Stonehenge. Particolari sono i suoi agglomerati di materia che richiamano alla fusione e all’interdipendenza tra persone e ambiente. Emblema di questo filone di ricerca sono le boe, simbolo per antonomasia di salvezza, di qualcosa cui aggrapparsi, rappresentano il crocevia tra la solidità della terra cui sono ancorate, la fluidità dell’acqua.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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