La replica di Loggia e Brescia Musei: «Le mostre sono un investimento»

Paola Gregorio
Hanno risposto così alle critiche di FdI sui numeri dell’ultima esposizione «Il Rinascimento a Brescia»
Mostra Rinascimento: "La cultura è un investimento"
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«La cultura non è un costo ma un investimento. Ci sono mostre pensate per fare introiti e allestimenti che vogliono valorizzare il patrimonio culturale della città. E noi puntiamo a questo secondo obiettivo». Così Loggia e Fondazione Brescia Musei replicano alle critiche di Fratelli d’Italia su spese e risultati della mostra «Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo, 1512 –1552». Fdl aveva parlato di «risultati scarsi nonostante gli investimenti», citando un saldo negativo e «di un totale di biglietti sotto le aspettative».

La linea

«Con Fondazione c’è condivisione delle linee strategiche. La linea della cultura si condivide, si costruiscono alleanze culturali al contrario di quello che dice la destra – sottolinea la sindaca di Brescia, Laura Castelletti –. I consiglieri di Fratelli d’Italia hanno detto non si vedono risultati economici. Santa Giulia non è la Centrale del latte. Nella nostra città la cultura è crescere insieme non un tema di introiti. In questa direzione va anche la scelta di gratuita dei musei per i prossimi tre anni per i residenti. Mi auguro che anche il Broletto si faccia carico di questa gratuita per i residenti in provincia».

E conclude. «A proposito delle collaborazioni auspicate da Nini Ferrari con realtà culturali della provincia, probabilmente è sfuggito che collaboriamo già con la rete dei musei del lago di Garda, abbiamo avuto scambi con Dotti, Castello di Padernello, Casa Zani». Gli ingressi registrati alla mostra sono stati quasi 30 mila («ben sopra i 23 mila auspicati», dice il direttore di Brescia Musei, Stefano Karadjov) considerando anche i partecipanti agli eventi fuori orario. «Ma la mostra, cuore di un sistema culturale diffuso, ha coinvolto circa 63 mila persone, grazie ad esempio alle visite alle chiese, eventi culturali, laboratori», ricorda il direttore. Loggia e Fondazione mettono l’accento sull’obiettivo di una politica culturale di lungo periodo nella quale la mostra si inscrive.

«Mostra che a noi è sembrata un grandissimo successo – spiega la presidente della Fondazione, Francesca Bazoli – . Il mandato che abbiamo ricevuto dal Comune, pienamente condiviso, è la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale della città, far crescere la sua reputation culturale. Questa mostra è riuscita a far capire che in quei quarant'anni Brescia è stata fucina del Rinascimento italiano. Secondo noi il risultato in termini di visitatori è stato straordinario e non ha alcun senso ingaggiare una competizione con Dotti (curatore delle mostre a Palazzo Martinengo, ndr). Siamo felici di dare un’offerta variegata alla città». Bazoli e Karadjov hanno concluso sostenendo che «la sostenibilità economica viene raggiunta nell’ambito del bilancio della Fondazione. Per questa mostra il Comune ha messo meno del 20%, il resto arriva da un modello di finanziamento virtuoso che ha saputo attrarre risorse pubbliche e private. Non c'è nessuno buco».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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